«Forse è sfortuna. Anzi sicuramente lo è. Io non posso e non devo dubitare della “onorabilità” di chi governa la città. È quindi forse per un caso che è “in itinere” la vicenda penale denominata “chiavi della città”. È quindi forse per un caso che da anni non ci dice la verità sulla frana del costone roccioso, fenomeno naturale che portò all’inquinamento della discarica. Ma io non mi permetto di accusare nessuno». E’ quanto si legge in una nota del consigliere comunale della Lega, Giovanni Di Leo.

«E che dire del project financing con un privato sui parcheggi su cui incombono molte ombre lontane, invece, dalle luci della nostra Amet? Verifico, ancora, che una ditta, appaltatrice di lavori pubblici di ingente importo nel nostro comune, è colpita da una interdittiva antimafia. E penso ma che sfortuna! È però la stessa ditta a cui sono stati assegnati addirittura ben 110.000 euro di “lavori supplementari“. Qualcuno si potrebbe scandalizzare, ma non deve farlo perché a Trani i “lavori supplementari” sono normali (vedasi a riguardo la mia nota nr 15414 del 18 marzo u.s. che allego).

Solo che in questo caso sembrano “un sacco di soldi”. Qualcuno direbbe che sono previsti dalla legge, e io gli voglio credere. Tuttavia la legge prevede che i lavori supplementari si possano commissionare solo quando si rendono strettamente necessari per esigenze sorte DOPO l’aggiudicazione dell’appalto, che debbano essere funzionalmente e strettamente connessi con i lavori originari, che comportino duplicazioni di costi se affidati ad altro operatore. Insomma sono lavori da affidarsi solo in casi eccezionali, che a Trani, però sembra, sono diventati una modalità ordinaria di affidamento, una prassi consolidata che fa lievitare i costi dei singoli appalti. Insomma sembra ci siano 110.000 euro affidati direttamente senza gara ad una ditta sospettata di inquinamento mafioso. Se poi non è stato applicato il ribasso d’asta dell’appalto che si dovrebbe pensare? Cosa dovrebbe pensare il cittadino medio? Probabilmente nulla, perché c’è la pandemia, perché c’è una crisi economica devastante. La gente ha giustamente altro a cui badare e tali episodi , se non sollevati, potrebbero passare inosservati, silenti. Ma lui ci dirà che non lo sapeva, ci dirà, come sempre fa, che tutto è a posto, e io voglio credergli anzi devo credergli. Ma io, nel contempo, penso che gli affidamenti diretti dei lavori supplementari per ogni appalto potrebbero falsare completamente l’andamento dello stesso, facendo indebitamente recuperare somme all’appaltatore dal ribasso offerto in sede di gara, e guadagnare persino somme extra importo di appalto. Forse il tempo della verginità è passato, forse c’è una morale della sinistra per la quale tutto è lecito è legittimo se è al governo. Ma non può esserci una doppia morale. Mi sveglio e penso sia stato un incubo nel quale la candida veste era stato sostituita dal doppio petto tipico degli uomini d’affari».