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Barba e Capelli: firmatari di lista servitori di due padroni. Quella Trani arlecchina che fa piangere

Peccati veniali e mortali della politica tranese

La notizia pubblicata qualche giorno fa su La Gazzetta del Mezzogiorno da Nico Aurora, secondo cui ci sarebbero concittadini che hanno firmato per due o più liste politiche, alle ultime elezioni, mi ha portato inizialmente un leggero abbattimento. Ma subito dopo è subentrato un sorriso amaro, poi definitivamente soppiantato da una risata crassa. Con le lacrime. Di gioia e di dolore.

Mi sono immaginato questi concittadini sospesi tra la disperazione e la furbizia, la speranza e l’ingordigia, la “fessaggine” e la “drittaggine” (neologismo da “essere dritto”, pronto ad ogni tipo di magagna, pur di sistemare se stesso o qualche parente, congiunto, amico, amichetta, ex, amante più o meno clandestina). La fessaggine sarebbe data invece dal fatto di essere voltati e girati in padella dagli squaletti di turno della provinciale politica tranese. Piccola e brutta, moralista e snob, capace di fare la morale agli altri alzando il dito sinistro, mentre con la mano destra firma provvedimenti in favore di amici, lecchini vari, gruppi “riconducibili” piccole cerchie con la firma del vecchio e sempre valido “familismo amorale” insomma.

L’amaro in bocca e la risata, come in un film di Ettore Scola, tipo, “C’eravamo tanto amati” derivava però dal vedere come la politica abbia ridotto decine di miei concittadini: marionette pronte a tutto, stile Arlecchino, servitori di due padroni, senza un minimo di dignità. Ma queste marionette sono degne figlie di quei padri: quelli che hanno cambiato partito e/o schieramento ogni due, tre anni, quelli che andavano alla porta del sindaco in accampamento per avere un assessore, ed allora smontavano la tenda quando lo avevano ottenuto; quelli che facevano gli “accessi agli atti” ogni settimana, finché non incassavano la nomina. O quelli che hanno fatto accoppiata con qualcuno alle elezioni e poi lo hanno fregato/a. Quelli che promettevano l’appoggio contemporaneamente a quattro aspiranti consiglieri regionali.

Ma c’è una categoria che risulta essere sommamente odiosa e che supererebbe di gran lunga i disperati Arlecchini delle firme per due o più liste. Quelli che, se fosse accertato che esistono davvero, poiché ho letto che più di un mio concittadino/a a tal proposito se n’è pubblicamente lamentato, anche sui social, sarebbero i veri peccatori: quelli che hanno preso in giro tanti ignari cittadini in buona fede, promettendo ciò che non potranno mantenere. Ecco, quelli sarebbero la feccia, non gli Arlecchini. Come diceva Eduardo:” A schifezz’ da schifezz’ da schifezz”.

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