Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, ha rinviato al prossimo 19 marzo la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio di dieci persone nel procedimento penale cosiddetto «Chiavi della città», nato a seguito della gestione della squadra di calcio Vigor Trani nel periodo tra il 2017 ed il 2018 e che nel maggio 2019 portarono in carcere l’ex patron del Bari calcio, Cosmo Antonio Giancaspro.

Ieri l’udienza che avrebbe già dovuto portare ad una decisione il gup ma, dopo le attese repliche del Pubblico ministero agli interventi dei difensori avvenuti durante l’udienza del 22 gennaio, c’è stato il rinvio. La richiesta del giudice al Pm è quella di riformulare la contestazione dell’abuso d’ufficio nei confronti di diversi imputati tra cui il Sindaco della Città di Trani Amedeo Bottaro. Fondamentale questa decisione per la definizione dell’udienza preliminare anche a causa di una modifica normativa intervenuta nel 2017 che potrebbe far cambiare completamente l’ipotesi di violazione di legge penalmente rilevante per quei fatti.

L’accusa, infatti, ha ipotizzato intrecci penalmente rilevanti fra calcio e politica e la richiesta di rinvio a giudizio è stata nei confronti di Giancaspro, dell’ex presidente del Trani Michele Amato, dei dirigenti calcistici Michele Bellomo e Alberto Altieri, dell’imprenditore Emanuele Mosconi, del sindaco Bottaro, dell’ex consigliere comunale Diego Di Tondo, dei dirigenti e funzionari comunali Carlo Casalino, Leonardo Cuocci Martorano e Pasquale Ferrante.

Tra le contestazioni mosse al Sindaco Bottaro vi è una delibera della sua giunta per l’affidamento in concessione dello stadio comunale in favore della società Vigor Trani, che la pubblica accusa ipotizza fosse gestito dall’ex presidente del Bari, Giancaspro, in cambio di appalti in città ventilati in alcune intercettazioni telefoniche ma mai concretizzatisi.