Mi ha molto colpito il moto di affetto e di vicinanza, di supporto e di continua e costante amorevolezza che un’intera comunità, nello specifico parrocchiale, ma in generale anche di gran parte della città, ha dimostrato nei confronti di don Gaetano Lops, della Madonna delle Grazie, ai Cappuccini.

Mi ha colpito questa grande “mobilitazione” social e quindi mediatica nei confronti di un uomo schivo, semplice, che non ama fare rumore. Lo conosco da tanti anni, sin da quando era studente all’Accademia di Belle arti e spesso c’incontravamo all’andata o al ritorno, alla stazione, per prendere il treno per Bari, per andare a frequentare l’università.

Don Gaetano mi ha dimostrato e ci ha dimostrato che per essere amati e seguiti, anche in massa, non servono “effetti speciali”, frasi ad effetto e chissà quali grandi trovate, cosa che molti si sforzano di fare, pur di avere un seguito, o qualcuno che li approvi o dia consenso.
Don Gaetano lavora da anni in un quartiere pieno di problematiche, ma che sa regalare anche soddisfazioni, per ciò che riesce a realizzare, proprio a partire dall’ambito della parrocchia della Madonna delle Grazie, laddove già operò, da vero e proprio “pioniere”, l’indimenticato don Tommaso Palmieri, figura carismatica e che ha tracciato quel solco nel quale ancora oggi opera don Gaetano; questi è un sacerdote che sa identificarsi con le persone che lo circondano e sa dare i suoi consigli sempre a bassa voce, senza urlare, sempre con un sorriso. Spesso si cimenta con la sua passione, il disegno e la pittura, per celebrare la Madonna o i Santi del giorno, come vediamo sul suo profilo social. E ovviamente attendiamo che torni presto a deliziarci coi suoi disegni.

Se cercate un esempio di “leader” silenzioso ma vincente, andate ad osservare il suo lavoro in mezzo alla gente per un po’, mandate i vostri figli a frequentarlo, magari anche fra quelli che fanno rotolare i vasi in centro, e capirete come si sta al mondo, facendosi amare.