A healthcare worker with a dose of the Pfizer-BioNTech vaccine at Treviglio hospital, Lombardy, Italy, 5 January 2021. A second batch of 470,000 doses of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine reportedly has arrived in Italy and more than 100,000 people have been vaccinated with it so far in Italy. ANSA/TIZIANO MANZONI

Se da una parte c’è chi è ancora scettico sull’utilità del vaccino anti Covid, dall’altra c’è chi non vede l’ora di farlo e nell’attesa della dose della salvezza qualcuno potrebbe aver anche saltato la fila. Su questo stanno indagando i Carabinieri dei Nas, impegnati in questi giorni in una serie di controlli per verificare se la campagna di vaccinazione contro il Coronavirus in Puglia sta procedendo secondo le regole.

La fase 1, cominciata gli ultimi giorni di dicembre e tuttora in corso, prevede come noto la somministrazione con priorità assoluta per il personale sanitario, anziani ospiti delle RSA e i dipendenti di queste strutture assistenziali. Eppure qualcuno avrebbe fatto il furbo.

Il sospetto emerge dagli elenchi riassuntivi dei vaccinati forniti dalle Asl, dove compaiono nominativi di persone non appartenenti a queste categorie.

Tra le prime segnalazioni in tal senso c’è stata quella dell’Ordine dei Medici di Brindisi che, in una nota indirizzata all’azienda sanitaria locale, a seguito delle testimonianze di alcuni iscritti, ha comunicato che, nella giornata del 4 gennaio sarebbero state effettuate vaccinazioni a soggetti non inseriti nella lista prioritaria. Tra questi le mogli di alcuni medici in pensione e del personale amministrativo dell’ospedale Perrino. Il direttore generale della Asl brindisina, Giuseppe Pasqualone, ha anche aperto un’indagine interna per verificare l’accaduro.

Ma l’ombra del sospetto potrebbe coinvolgere anche le province di Bari e della Bat, dove avrebbero ricevuto il vaccino alcuni operatori scolastici (tra i non aventi diritto) e un rappresentante delle Forze dell’Ordine. Ma in Puglia non mancherebbero anche i casi di favori fatti ad amici, parenti e conoscenti per creare corsie preferenziali verso l’immunizzazione dal virus.

Per questo i Carabinieri dei Nas hanno deciso di avviare controlli presso i centri dedicati, per verificare i presunti favoritismi, passando al setaccio gli elenchi delle persone vaccinate.  Al momento nessuna procura pugliese ha aperto un’inchiesta ma non è escluso che la magistratura, nei prossimi giorni, voglia vederci chiaro.

IL COMUNICATO DELLA ASL BAT
«Non ci sono casi di vaccinazioni anomale nella Asl Bt»: ad affermarlo è l’avvocato Alessandro Delle Donne, Direttore Generale della Asl Bt. «Sono stati verificati i file nominativi di chi ha eseguito la vaccinazione fino ad oggi – continua Delle Donne – e non sono risultate anomalie». In particolare i 4 “operatori della sicurezza” sono afferenti alla Marina Militare (medici e infermieri) e sono in servizio presso la Postazione Medica Avanzata di Barletta mentre in altri due casi per un’assistente sanitaria ed una farmacista è stato commesso un mero errore di classificazione. Pertanto è da smentire la notizia riportata risulterebbero vaccinati una decina di operatori scolastici. 
«Nella Asl Bt – si legge nella nota – fino a oggi sono stati vaccinati circa 4000 tra operatori sanitari e ospiti delle Residenze Sanitarie per Anziani. Hanno ricevuto la prima dose di vaccini tutti gli operatori dell’Ospedale “Dimiccoli” di Barletta, del Presidio Medico Avanzato, dell’Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie e del Presidio Post Acuzie di Canosa di Puglia. Sono in corso invece le vaccinazione agli operatori dell’Ospedale “Bonomo” di Andria. Ad essere già stati vaccinati sono anche molti operatori del Presidio Territoriale di Assistenza di Trani, della Rems di Spinazzola e della Crap di Minervino. Le operazioni di vaccinazioni continuano in maniera incessante su tutto il territorio e il Nucleo Operativo Aziendale che sta coordinando tutta l’attività ha già programmato il richiamo che, come noto, dovrà essere effettuato entro il 21esimo giorno».