I vecchi di Trani parlano spesso di questa Festa delle Caterinette. I ragazzi non ne sanno niente. È come uno di quei veli invisibiliche dividono più generazioni. Le passate dalle presenti. Più eventi vecchi, persi nel passato, più strati di velo invisibile si sommano tra i vecchi ed i giovani, sempre più poveri di cose da ricordare. Contro i vecchi che hanno questo piccolo patrimonio che sta dietro il velo invisibile.

La Festa delle Caterinette fu un tentativo di costruire un ponte tra il patrimonio artigianale di Trani, delle sarte, in particolare, ed il mondo grande e lucente della moda, della mondanità pulita, pure quella, di un tempo.

Uno specchio riflesso proiettava la bravura delle sarte tranesi, i gioielli e l’inventiva di mani d’oro, verso quel settore, potenziale ulteriore per lo sviluppo della nostra città. Spiace che la politica di oggi si riempia la bocca di vuoti proclami e progetti anonimi, senza puntare al rilancio vero, non a parola dell’artigianato e di alcune categorie “protette”, come le sarte ed i sarti. Per raccogliere informazioni su quel lucente e sognante spicchio di storia e memoria tranese, questa settimana ci offre il suo contributo Franco Caffarella, mio primo direttore al Giornale di Trani Bombonotizie (correva l’anno 1993) e che vorrei invitare a tornare, magari qui con me a Trani.news24.City a fare il giornalista a tutto campo, come mi insegnò 27 anni fa, quando mi indirizzo’ alle prime interviste (Antonino Battista, politico socialdemocratico, mons. Carmelo Cassati, arcivescovo di Trani e Renato Guarriello, preside del Liceo De Sanctis). Scusandomi per la “digressione”, lascio la parola a Franco, che ebbe tra l’altro il merito di tentare, da assessore durante il governo Avantario, di riorganizzare proprio il Festival delle Caterinette, come lui stesso racconta, da gradito ospite della nostra rubrica.

“Nel 1954 il Sindaco Mongelli si inventa il primo festival dell’alta moda, riproposto nel 1955, cui parteciparono le più grandi firme della sartoria italiana da Schubert ad Antonelli, Cappucci, Rossetti. Proprio Schubert il famoso sarto delle dive propose a Mongelli di realizzare una manifestazione tutta tranese, avendo conosciuto la maestria delle sartine tranesi. Così nel 1956 nacque la prima festa delle Caterinette. Le sarte erano Simone, Paciotti, Genco, Savoia, Bartucci, De Feo, Cioce, Dionisio. Tra le giovani indossatrici figurava Wandisa Guida che poi sarebbe diventata una famosa attrice. 25 edizioni sino al 1990. Serate eleganti e con grandi ospiti canori e dello spettacolo come al Supercinema con Silvio Noto, Mike Bongiorno Pippo Baudo, Paolo Villaggio, Daniele Piombi, Gianfranco d’Angelo. Tra i cantanti Nilla Pizzi, Isabella Jannetti (figlia di una sarta delle caterinette la signora Parziale), Ricchi e Poveri, Franco Califano. Nel 1964 le sartine tranesi parteciparono all’incontro nazionale delle Caterinette di Bologna. Ultima edizione nel 1990 presentata da Corrado Tedeschi con Pino Campagna, Nico Maretti, Fiordaliso e Ron. Nel 2000 ripresi da Assessore la tradizione sartoriale con la valorizzazione dei capi delle nuove “sartine” le stiliste dell’ istituto professionale femminile “Bovio” settore moda. Sfilate alla Lampara, premio Caterinette con sfilate estive sui pontili della Darsena, sfilate in trasferta in altre cittàslow, San Daniele del Friuli e Santa Maria di Leuca ed a Bari allo Sheraton. Nel 2002 al Supercinema l’ultima edizione con Trani città delle Caterinette presentata da Gianni Roman ed il Mudu’.”

Grazie Franco Caffarella, la tua azione da assessore, ora parlo di nuovo come analista politico, fu in effetti incisiva e funzionale, con poche chiacchiere (a differenza degli assessori di oggi) e molti fatti. Almeno da giornalista ti chiedo, come già faccio io, di tornare a fare Politica. Oggi sei un eccellente custode e storico dei fatti tranesi di un passato blasonato ma t’invito a considerare il mio invito. Un buon giornalismo di qualità, come mi è consentito di fare qui a Trani.news24.City, vale più di cento incarichi a Palazzo, di cui non hai certo bisogno, ma il tuo contributo alla nostra comunità non può mancare.