Trani, Ancona, Arezzo, Arpino, Bari, Carbonia, Castellammare di Stabia, Cerveteri, Fano, Isernia, L’aquila, Modica, Molfetta, Padula, Palma di Montechiaro, Pieve di Soligo, Pisa, Procida, San Severo, Scicli, Taranto, Trapani, Tropea, Venosa, Erbania, Verona, Vigevano, Volterra. Sono 28 le città in corsa per il titolo di “Capitale della cultura italiana” per l’anno 2022. Lo rende noto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata l’elenco delle città che hanno perfezionato la candidatura. Entro il 12 ottobre la commissione di valutazione definirà la short list delle 10 città finaliste. La procedura di valutazione si concluderà entro il 12 novembre 2020.

Le candidate a capitale italiana della cultura per il 2022 hanno una prima occasione di confronto a Lucca nel corso di Lubec2020, in programma l’8 e il 9 ottobre nel Real Collegio della città toscana. Le Città della Cultura si incontrano con l’obiettivo di avviare una riflessione sui modelli di produzione culturale, dell’abitare e del turismo, alla luce delle progettualità attivate sui territori nell’ambito del percorso di candidatura, ed anche in risposta all’attuale situazione post emergenziale. Per Trani sarà presente il sindaco, Amedeo Bottaro. La XVI edizione di LuBec sarà la prima post-lockdown e scandirà il ritorno alla dimensione fisica degli eventi nel settore della cultura, confermando la formula della rassegna nata nel 2005 con sessioni plenarie, dibattiti e 25 appuntamenti dedicati a un pubblico qualificato, nelle sale del Real Collegio.

L’evento punterà l’attenzione sulle potenzialità del welfare culturale di promuovere il benessere individuale e delle comunità, diventando traiettoria primaria di politiche e risorse nell’attuale periodo post-crisi, caratterizzato dalle continue opportunità fornite dall’innovazione digitale. Il convegno di apertura che si terrà dal vivo sarà trasmesso anche in streaming, per favorire la più ampia accessibilità nel rispetto dei protocolli Covid-19, introdotto e moderato da Gaetano Scognamiglio, presidente della fondazione di ricerca Promo PA, attiva nel campo della formazione e dei beni culturali e organizzatrice di LuBeC.

Alla luce degli obiettivi condivisi dalla comunità internazionale a livello europeo e mondiale, LuBeC dedicherà un primo focus dei lavori al tema “Next Generation EU e Agenda 2030 per la sostenibilità – Quali prospettive per la cultura nel piano di riforme post Covid-19”. Adempiendo alla missione di trait d’union fra tendenze globali e spinte di innovazione provenienti dalle realtà locali, la manifestazione offrirà anche un secondo momento di discussione sul rapporto fra “Cultura e benessere: nuova alleanza per i territori resilienti”.

Diretta anche quest’anno da Francesca Velani, la rassegna prevede un programma di 25 laboratori, workshop, interviste e convegni dedicati alla formazione degli operatori culturali nell’arco dei due giorni (iscrizioni su www.lubec.it). Gli eventi coinvolgeranno attori della pubblica amministrazione, operatori, imprese, professionisti, terzo settore nonché stakeholder da tutta Europa, sia in presenza che online. L’obiettivo sarà favorire la maggior partecipazione possibile a un pubblico interessato a individuare soluzioni, strategie e strumenti a sostegno del sistema turistico-culturale, attraverso politiche, tecnologie e soluzioni innovative.

Otto le aree tematiche individuate, in sintonia con le priorità indicate dall’Agenda Europea per la Cultura: il rapporto fra pubblico e privato; l’Agenda 2030 e la cultura per favorire la sostenibilità sociale; la valorizzazione del patrimonio culturale per il rilancio del turismo; il rapporto fra cultura e salute; l’innovazione nei musei; la riforma del codice dello spettacolo; il volontariato e la valorizzazione dei beni culturali; la cultura mediterranea come elemento di identità e apertura verso l’altro.

Grazie a LuBeC Digital Technology, la rassegna offrirà uno spazio dedicato all’innovazione tecnologico–digitale proposta da imprese ed enti, per la valorizzazione dei beni culturali e per il marketing territoriale. Partner stabili di LuBeC sono il MiBAC, la Regione Toscana e gli enti del territorio, oltre a varie imprese e istituzioni. I risultati che ogni anno emergono da LuBeC vengono tradotti in proposte, affinché possano essere recepiti nei programmi di sviluppo del Ministero.

Per consultare il programma generale e registrarsi agli appuntamenti, visitare il sito www.lubec.it.