«Dopo l’emergenza Covid e la conseguente crisi di liquidità dovuta alle misure sanitarie imposte, adesso per i pescatori e gli acquacoltori pugliesi arriva il fermo biologico. Un appuntamento fisso di ogni estate, che però rischia di aggravare una situazione già complicata. E’ per questo che mi unisco alla richiesta, già avanzata dalle parti interessate, di costituire un fondo di emergenza per la pesca pugliese, attivabile rimodulando il piano finanziario del Fondo per gli Affari marittimi e la Pesca 2014-2020, in modo da creare un sistema di ristoro per  tutto il comparto e la sua filiera produttiva». La richiesta è del consigliere regionale PD, Ruggiero Mennea, che nei mesi scorsi aveva sollecitato la proroga (poi concessa) dei termini per presentare le domande di indennizzo per il fermo biologico 2019,  in ragione del blocco dovuto all’epidemia Covid-19.

«La Regione Puglia ha una dotazione finanziaria di 89 milioni di euro, metà di fonte comunitaria, dei quali risultano attualmente impegnate risorse per 55 milioni», ricorda Mennea. «Per dare respiro al settore della pesca, basterebbero 8 milioni di euro, ovvero il 9% della disponibilità complessiva. Ma occorre un immediato confronto con la Regione Puglia e i responsabili di misura Feamp 2014-2020, in modo da predisporre il fondo di emergenza e iniziare a discutere della prossima programmazione del Feamp 2021-2027».