«Siamo ancora in un periodo di emergenza covid e pertanto dobbiamo ancora muoverci con cautela ma non per questo bisogna stare fermi. La Confesercenti in accordo con l’ANVA del  presidente Salvatore Fracchiolla e l’assessore alle attività produttive, Marina Nenna, intendono regolamentare il settore degli ambulanti in quanto, da sempre rappresenta una risorsa per le città». E’ quanto si legge in una nota a firma del presidente della Confesercenti Bat, con sede a Trani, Mario Landriscina.

«Stiamo lavorando in sinergia per far sì che si possa svolgere il mercato settimanale anche di sera. Le date potrebbero coincidere con le prime due settimane di agosto, ovvero quando maggiore è l’affluenza turistica a Trani.

In virtù del regolamento strategico che sancisce l’accorpamento dei settori alimentari e non alimentare in un’unica sede, via Falcone, dopo l’emergenza, lo spostamento sarà reso definitivo. Pertanto ribadisco che la collocazione del mercato alimentare in piazza madre Teresa di Calcutta è solo temporanea e che presto sarà accorpato al mercato in via Falcone.

Lo spostamento del mercato da via Superga a via Falcone è stato un atto forzato, dovuto all’emergenza sanitaria. L’attuale ubicazione sarà pertanto la sede definitiva del mercato del martedì con l’acquisizione di quell’antico valore che nel tempo si è andato perdendo.

Tornando indietro nel tempo ripenso a quando negli anni ’80 i posteggi al mercato, che allora si svolgeva in via Amedeo e in via Umberto, nel centro della città, si vendevano anche a 50 milioni di vecchie lire a confronto degli attuali 2 mila in via Superga, ubicazione questa a mio avviso infelice da parte di amministrazioni precedenti.

I mercati rionali sono un altro argomento da prendere in considerazione in quanto la città di Trani presto conterà 60 mila abitanti e la normativa impone questo tipo di mercati quotidiani. Un’area è già prevista alle spalle della farmacia Superga, che prevede posteggi coperti giostrine per bambini e parcheggi, ma c’è ne vorrebbero altre due a sud e a nord della città.

Concludo affermando che bisogna superare quel concetto culturale ormai obsoleto di aree mercatale intese come un problema e un fastidio per le amministrazioni comunali. I mercati oggi sono ricchezza se vengo regolamentati».