Ripartiva i compiti fra i componenti del gruppo criminale, stabiliva l’ammontare degli stipendi e individuava le basi operative nelle quali sono stati trovati armi, droga e denaro, continuando ad esercitare la sua leadership anche nei periodi di carcerazione tramite ordini veicolati dai familiari. In questo modo Franco Pirrelli, 41 anni, comandava l’organizzazione armata, dedita secondo l’accusa della Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni, alla ricettazione.

Questa notte i carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare a carico di sei persone (5 in carcere e 1 agli arresti domiciliari). L’ordinanza è stata eseguita da 50 militari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili e dallo Squadrone eliportato Cacciatori Puglia, nei territori di Castellana Grotte, Trani ed in provincia di Livorno. L’organizzazione, attiva nel comune di Castellana Grotte, avrebbe fatto capo alla famiglia Pirrelli. Durante le attività investigative i carabinieri hanno arrestato in flagranza 2 persone, sequestrato armi, munizioni, 465 grammi di cocaina, 120.000 euro e un deposito di auto rubate.

L’operazione ‘Eclissi’ è il risultato di un’indagine avviata nel 2018 dalla Stazione dell’Arma di Castellana Grotte, svolta mediante intercettazioni telefoniche, ambientali e telecamere e servizi di pedinamento, perquisizioni e sequestri. Un contributo è stato dato dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Ingenti le ‘partite’ di cocaina acquistate dall’organizzazione e immesse sul mercato al prezzo fisso di 80 euro a dose. Tra le figure di spicco la moglie di Pirrelli, Barbara Palmisano, 40 anni, divenuta sua ‘portavoce’ con l’incarico di risolvere problematiche gestionali fra gli affiliati. Per gli inquirenti il canale di approvvigionamento della droga era rappresentato da Marco Pesce, 39 anni, ritenuto elemento di spicco della criminalità di Putignano, che riforniva l’organizzazione con partite di cocaina da 1 chilogrammo dal valore di 40.000 euro, le quali, una volte tagliate ed immesse nel mercato, potevano fruttare fino a 100.000 euro.

Quest’ultimo, tra l’altro, avrebbe versato a Pirrelli una quota mensile di 6.000 quale provento dell’illecita attività. Documentata anche la notevole disponibilità di armi e munizioni, che il gruppo deteneva come strumenti deterrenti nei confronti di altri sodalizi rivali: nel corso di diversi interventi, i carabinieri hanno sequestrato una pistola mitragliatrice modello skorpion calibro 7,65, una pistola beretta modello 81 calibro 7,65 e una pistola marca browning calibro 6,35, nonché 150 cartucce vario calibro. Le armi e lo stupefacente venivano nascosti all’interno di involucri interrati oppure nascosti nei muretti a secco siti lungo la strada.

Fra i traffici illeciti del gruppo rientrava quello della ricettazione di automobili rubate: nel corso delle attività i militari hanno scoperto un deposito nel quale erano conservate targhe di auto e componenti meccaniche di varie marche (Fiat, Mini cooper, Volkswagen e Lancia) per un valore di 40.000 euro circa, nonché l’acquisto di una Alfa Romeo Giulietta provento di furto, mentre in una circostanza, intercettati a bordo di veicolo rubato, non avrebbero rispettato l’alt e sarebbero fuggiti, ingaggiando un inseguimento con i militari dell’Arma e commentando, divertiti, come il crimine per loro rappresentasse un gioco.