«Nella città di Trani un altro muro è stato abbattuto, uno dei troppi muri che per molto tempo hanno segnato il limite invalicabile di una gestione della cosa pubblica inefficiente e irrispettosa del proprio patrimonio, in cui il bene comune diviene bene privato o bene negato. Un percorso di duro, ma silenzioso lavoro da parte di volontari e attivisti in questi anni è stato finalizzato alla restituzione a fini pubblici e sociali di ciò che un mix perverso di malapolitica, indifferenza o incapacità, economia speculativa, ci aveva sottratto.

Tempo e professionalità poste al servizio della riscoperta e della rigenerazione di luoghi condannati al degrado sociale ed ambientale recuperati quali spazi di aggregazione sociale e di economia civile, attraverso un impegno volontario per restituire bellezza e speranza.

Con la riapertura di via Nigrò si attua un processo inverso in cui il privato-sociale si pone al servizio del pubblico nell’individuare e ottenere risorse finalizzate a rivitalizzare beni per l’uso comune.

Nella storia recente i locali di via Nigrò sono stati l’ennesimo esempio di sperpero di denaro pubblico, abbandonati alla predazione ed al vandalismo ed infine dopo alcuni anni con gli accessi murati per evitare ulteriori danni ed invasioni. Solo la determinazione di Legambiente e dell’Associazione (H)astarci, il regolamento sui beni condivisi,  la intelligenza dell’apparato amministrativo comunale, la lungimiranza del Sindaco e degli Assessorati al Patrimonio, Ambiente e Cultura hanno consentito di sconfiggere tale stato di oblio e non di certo per affidare ad alcune associazioni un bene pubblico degradato e da recuperare ma finalmente per destinarlo alla cura e tutela di chi attraverso i beni comuni costruisce comunità e libera energie per le nuove generazioni».

Gli attivisti di Hastarci Trani:

Andrea Venditti
Savio Musicco
Silvio Belfiore
Annarita Amoruso
Luca Giannotti
Lavinia scarnera
Alessandro Sileo