«Anche i professionisti, come tutte le imprese, soprattutto le PMI, stanno subendo e subiranno gravi danni economici per effetto della crisi determinata dall’emergenza sanitaria ed è urgente e persino indispensabile prevedere misure specifiche». Il Presidente dell’ODCEC di Trani, Antonello Soldani, rilancia con forza le richieste formulate dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Massimo Miani, ieri in audizione presso la Commissione Bilancio della Camera dei deputati sul decreto Rilancio; richieste tutte motivate da un approfondito studio della realtà delle professioni ordinistiche offerte dal territorio.

Il Contributo a fondo perduto.

«Occorre – sottolinea il Presidente Soldani – rimuovere la ingiustificabile esclusione dal contributo a fondo perduto, per il mese di aprile e per il mese di maggio, anche in presenza cali altrettanto significativi del fatturato, destinato ai professionisti iscritti agli Ordini.

La Proroga dei termini di versamento relativi alle dichiarazioni fiscali e della prima rata di acconto IMU.

Analoga proroga fino al 30 settembre 2020 fu disposta lo scorso anno, pur in assenza di uno stato di emergenza, per il ritardo che l’amministrazione finanziaria aveva accumulato nel rilascio dei nuovi ISA, introdotti in sostituzione dei precedenti studi di settore».

Il Ripristino compensazione crediti IRPEF, IRES E IRAP, anche prima della presentazione della relativa dichiarazione.

«Le imprese – aggiunge – potrebbero recuperare liquidità nell’immediato anche attraverso le compensazioni dei crediti fiscali vantati, quanto meno per quelli maturati nel 2019, eliminando il vincolo, introdotto da quest’anno, della preliminare presentazione della dichiarazione fiscale che, normalmente si presenta ad ottobre».

La Riduzione della misura della ritenuta a titolo di acconto dell’IRPEF.

«Dall’attuale 20% fino al 5%; in questi anni di crisi – ribadisce il Presidente dell’Ordine di Trani, così come aveva fatto in commissione il Presidente nazionale Miani – il meccanismo della ritenuta al 20%, in presenza di una significativa organizzazione professionale, crea significativi crediti di imposta che peraltro non hanno la possibilità di essere immediatamente utilizzati se non dopo il mese di ottobre dell’anno successivo. Del resto le impese non hanno ritenute, gli agenti di commercio hanno una ritenuta del 5%; l’avvento della fatturazione elettronica è già un sistema di controllo dell’evasione».

La Neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione delle attività di lavoro autonomo.

«Nell’incertezza della tassabilità – scrive Soldani – molti studi professionali non si stanno evolvendo nelle società tra professionisti di maggiori dimensioni e in grado di soddisfare la domanda di maggiori competenze e specializzazioni. Nella attività commerciali il principio della neutralità fiscale è pienamente sancito».