Nella provincia Bat sale a 17 il numero dei decessi collegati ai focolai scoppiati nelle residenze per anziani. Una donna di 82 anni, ospite della RSA “Opere Pie Riunite” Bilanzuoli, si è spenta in ospedale al termine di una lunga lotta con la malattia. Si tratta del sesto decesso tra gli anziani della struttura risultati positivi al covid 19. Nel bilancio complessivo delle vittime figuravano già 10 ospiti della casa di riposo “San Giuseppe” di Canosa di Puglia e l’unico caso registratosi nella Domus Lauretana di Trinitapoli (struttura dove i tamponi su tutti gli altri ospiti hanno dato esito negativo).

La fragilità degli anziani di fronte al coronavirus dovrebbe suggerire maggiore prudenza nell’affrontare la cosiddetta fase 2 dell’emergenza. La stessa che continua a raccomandare il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, alla luce dei nuovi casi registratisi in città negli scorsi giorni. Si è in attesa dei risultati dei tamponi eseguiti sui pazienti assistiti da un medico contagiato dal covid 19 ma le cautele adottate dal professionista durante le sue visite, spiega Bottaro, fanno pensare che la propagazione del virus sia stata limitata se non azzerata.

Nella provincia Bat la curva epidemica continua a virare verso il basso, con appena 21 nuovi casi registratisi negli ultimi 13 giorni. Un dato confortato dall’aumento delle guarigioni in tutti i comuni del territorio. La città di Bisceglie, complice il focolaio scoppiato all’Opera Don Uva, conta 56 persone attualmente positive; sono scese a 35 sia a Canosa che a Minervino Murge; risultano 29 ad Andria e 19 a Trani. Nelle altre città della Bat i contagi sono stati molto più contenuti.

Fari puntati della Prefettura e della Asl sui nuovi rientri dal Nord dopo il via libera alla fase 2 dell’emergenza. Sinora 160 le persone arrivate nella sesta provincia pugliese in treno o in autobus. Dovranno scontare un periodo di quarantena obbligatoria di 14 giorni.