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Via libera alla pesca sportiva: lo spiega il presidente della Lega navale di Trani

Notizia molto attesa a Trani, città marittima e marinaia per eccellenza

Via libera da oggi, 29 aprile, agli spostamenti per la pesca amatoriale e manutenzione delle imbarcazioni da diporto, come previsto nella ordinanza firmata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in vista della “fase 2” dell’emergenza coronavirus.

Era una notizia molto attesa soprattutto a Trani, città marittima e marinaia per eccellenza, che fra darsena Comunale e Lega Navale Italiana conta centinaia di posti barca, oltre che numerosissimi appassionati di pesca sportiva.

«La libertà di spostamento per attività di pesca e di manutenzione e riparazione di imbarcazioni da diporto è entrata in vigore – spiega il presidente della sezione di Trani della Lega Navale Italiana, l’ing. Nicola Romanelli – e finalmente sono anche consentiti quindi gli spostamenti individuali nell’ambito del territorio regionale per raggiungere le imbarcazioni di proprietà. Sto ricevendo numerosissime telefonate dai nostri soci (la sezione tranese della lega Navale Italiana conta all’incirca 500 soci, di tutta la regione n.d.r.) che chiedono come comportarsi e quali regole seguire per poter accedere alle proprie barche. Stiamo cercando da fornire le risposte adeguate: naturalmente per quanto riguarda la manutenzione, l’ordinanza regionale prevede autorizzazioni solo per lo svolgimento delle attività di manutenzione e riparazione da parte del proprietario o del marinaio con regolare contratto di lavoro, nel rispetto delle norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da Covid-19, per non più di una volta al giorno».

Per quanto riguarda invece il settore della pesca sportiva, anche con la barca: «In rispetto alle norme e ai regolamenti regionali – sottolinea Romanelli – è possibile la pesca sportiva a condizione che sia svolta da persona abilitata all’esercizio della pesca sportiva e ricreativa, e che sia in possesso di copia della comunicazione effettuata ai sensi del Decreto ministeriale 6 dicembre 2010; può essere effettuata con non più di due persone per imbarcazione, delle quali almeno una abilitata, nel caso di pesca in acque interne o in mare, nel rispetto della normativa vigente in merito all’esercizio della pesca sportiva e ricreativa».

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