«Apprendiamo con sommo stupore da un articolo di stampa, a firma dell’Assessore alle Finanze del Comune di Trani, che l’amministrazione comunale tranese non può far nulla per proprio conto per dare concreto sostegno ai cittadini, quelli che pagano le tasse e, tra le altre cose, anche gli emolumenti suoi e di tutta la Giunta. L’Assessore Lignola, che in quest’occasione fa da schermo al Sindaco per evitargli figuracce pubbliche, attraverso il pilatesco comunicato adopera lo schema del “vorrei, ma non posso” mettendo in chiaro che i cittadini, ancora una volta, dovranno cavarsela da soli». A parlare è Tommaso Laurora, rappresentate di Trani Governa e candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali. Laurora torna ad attaccare l’amministrazione Bottaro e chiede nuovamente il taglio dei tributi locali.
«L’Assessore confessa impunemente, ancora, che il Comune di Trani finora sul sostegno alla cittadinanza in difficoltà non ci ha messo un euro – spiega Laurora – Elenca una serie d’interventi come il pagamento del fitto casa, avvenuto con mesi di ritardo e con soldi della Regione Puglia; l’erogazione dei buoni spesa, che sono stati elargiti grazie alle devoluzioni dell’Ente nazionale della Protezione Civile per ben 479 mila euro e della Regione Puglia per altri 169 mila (a proposito, molti cittadini esasperati aspettano ancora una risposta da oltre un mese mentre nel bando era prevista in due giorni dalla consegna della domanda!); ed ancora parla della raccolta alimentare, frutto delle donazioni di imprenditori, cittadini privati e da fondi del Governo. Afferma inoltre che le imposte locali non siano ancora state poste in riscossione; e ci mancherebbe visto che il differimento del pagamento dei tributi locali è stato previsto con una Legge dello Stato (Decreto Legge n. 18 del 17 Marzo 2020, cosiddetto “Cura Italia”). Cosa avrebbe voluto fare l’Assessore, non recepire e contravvenire ad una Legge e far pagare i tributi locali ai cittadini tranesi, unici in Italia?!».
«Il capitolo riduzione Tari – spiega ancora Trani Governa – per le aziende con obbligo di chiusura sta diventando poi una barzelletta. Si continua ad affermare che la tassa in oggetto serve a coprire i costi del servizio, nulla di più esatto. Ci chiediamo quindi se il servizio non è stato effettuato per oltre un mese quali costi si debbano coprire relativamente al mese che non è stato svolto?! Si vuol far conseguire un indebito arricchimento ad Amiu, in danno ai cittadini?! Se proprio si volessero razionalizzare i costi di Amiu si cominciasse dal rinunciare agli inutili ed esosissimi incarichi esterni, ormai pratica quotidiana delle nostre partecipate, al pari delle assunzioni sui generis e poco opportune soprattutto in periodi come questi».
«E’ facile amministrare in questa maniera – dice ancora Laurora –  E’ facile voltarsi dall’altra parte rispetto ai bisogni ed alla disperazione. Chi non sarebbe capace di gestire in maniera ordinaria fondi che qualcun altro è in grado di reperire e di accreditare sul conto corrente, senza che il Comune muova un dito, o si prodighi nel minimo sforzo? Le uniche cose che quest’amministrazione ha saputo fare in questo mese e mezzo sono produrre spot pubblicitari negativi per la comunità cittadina sulle reti nazionali, pubblicare provvedimenti dubbi sull’Albo Pretorio, acquistare piante per oltre cinque mila euro e rimborsare le trasferte a Roma al Sindaco; per quello i soldi si trovano sempre. Questione di priorità».
«Noi siamo convinti che la priorità sia il sostegno ai cittadini ed agli imprenditori colpiti dalla crisi dovuta all’emergenza sanitari – conclude Laurora – Siamo convinti che si possa e si debba fare ognuno la propria parte, compreso il Comune. Abbiamo reperito ben 4,5 milioni di euro nel bilancio comunale da mettere a disposizione dei cittadini e del tessuto imprenditoriale; abbiamo pregato di essere ascoltati, ma nulla, continuano a mentire ed a lavarsene le mani dicendo che non possono fare nulla. Rinnoviamo il nostro appello per conto dei cittadini ad intervenire subito, con tutti i mezzi a disposizione e restiamo in attesa, qualora ce ne fosse bisogno ed in spirito di collaborazione per il bene della nostra comunità, di poter mostrare dove reperire le risorse comunali per il sostegno concreto a chi ha davvero bisogno».