«Non è la prima volta che la Giunta, con il presidente Michele Emiliano in testa stravolge, il lungo lavoro che viene fatto in Commissione, ma in questo caso in ballo ci sono i malati di autismo. Il nuovo Regolamento (delibera di Giunta del 10 aprile) è totalmente in dissonanza con quanto definito con le associazioni e le strutture che si occupano della malattia che sono state a lungo ascoltate in Commissione Sanità (che licenziò un testo all’unanimità). E che questa sia una scelta sbagliata lo dimostra il fatto che non siamo solo noi a contestarlo, ma anche chi, come il vicepresidente della Commissione Sanità, Paolo Pellegrino, ha lavorato per un altro testo. A conferma che non si tratta di una battaglia strumentale e politica, ma nell’interesse degli ammalati e delle loro famiglie». Interviene così, in una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, assieme agli altri consiglieri del partito: Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini e Ignazio Zullo.

«Per questo abbiamo convintamente firmato la petizione dell’associazione ‘Amici di Nico Onlus’ che da anni è impegnata a favore dei soggetti affetti da sindrome di autismo che hanno bisogno di una flessibilità assistenziale che il nuovo Regolamento non garantisce. Condividiamo le loro preoccupazioni e ‘riteniamo che le decisioni prese siano assolutamente NON COERENTI CON IL PROGETTO DI VITA delineato dalle Linee Guida Nazionali ed Internazionali’. Ciò che appare davvero assurdo nel nuovo Regolamento è la dichiarata inammissibilità per le strutture in possesso del parere di compatibilità per moduli ambulatoriali sanitari per minori di ottenere altre autorizzazioni per i modelli di intervento che darebbero, invece, un continuum alla presa in carico in età adolescenziale ed adulta. Per cui a molte strutture verrebbe negata la possibilità di continuare ad erogare servizi già garantiti, non solo in ambito ambulatoriale ma anche in ambito semi-residenziale e residenziale per le diverse fasce di età e per i diversi bisogni educativi e riabilitativi.

L’Autismo non può essere considerata al pari di altre disabilità, la sindrome richiede una flessibilità assistenziale che non può essere eliminata, come sembra fare il nuovo regolamento. Infatti, i disturbi dello spettro autistico non sono una patologia acuta, che si esaurisce in un arco temporale definito. Si tratta invece di una patologia cronica la cui gestione deve necessariamente passare da una presa in carico continuativa e diversificata e quindi da moduli di assistenza differenziati e flessibili. Moduli che invece il regolamento blocca, che non fanno assolutamente bene a soggetti così fragili e complessi come gli autistici.

Per questo ci associamo alla richiesta delle Associazioni e chiediamo ad Emiliano che i Centri che da anni espletano la propria attività con rigore sulla base di protocolli e procedure ben validati venga garantita la possibilità di una continuità assistenziale fondamentale sia agli utenti che per le loro famiglie».