Il collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, presidente Pietro Baffa, ha respinto una nuova richiesta di scarcerazione avanzata dall’ex gip di Trani Michele Nardi in carcere dal gennaio 2019 con le accuse di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale.

Nardi, che è a giudizio con rito ordinario, assieme al collega pm tranese Antonio Savasta (a giudizio con rito abbreviato) è accusato di aver garantito esiti processuali favorevoli in diverse vicende giudiziarie e tributarie in favore degli imprenditori coinvolti nelle indagini in cambio di ingenti somme di danaro e, in alcuni casi, di gioielli e diamanti. Assieme ai due magistrati fu arrestato l’ispettore di Polizia Vincenzo Di Chiaro, a giudizio dinanzi al Tribunale assieme a Nardi. Le accuse risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2018. Al momento dell’arresto Savasta e Nardi erano in servizio al Tribunale di Roma.

Successivamente Savasta si è dimesso dalla magistratura. Nardi, attualmente detenuto nel carcere di Matera, avrebbe motivato la richiesta di concessione dei domiciliari, per problemi di salute tra cui un forte stato depressivo che , a detta del suo legale , lo renderebbero particolarmente vulnerabile al contagio da Covid 19. Il collegio peritale nominato dal Tribunale, esaminata la documentazione clinica fornita dal servizio sanitario presso la casa circondariale di Matera, è stato di diverso avviso ed ha confermato la piena compatibilità dell’ex gip con il regime carcerario.