«In mattinata, a mezzo PEC, è stata sollecitata l’Amministrazione Comunale alla convocazione di un tavolo istituzionale al fine di adottare misure economiche ‘urgenti’ in favore dei cittadini tranesi per l’emergenza COVID-19.  Già in data 17 marzo 2020 i consiglieri Barresi, Di Bari, Loconte e Tolomeo presentavano analoga richiesta, allegando alla stessa diverse proposte a beneficio dei cittadini». Parla Tommaso Laurora esponente di Trani Governa che rilancia le proposte delle sua coalizione.
«Stiamo vivendo uno dei periodi più bui della nostra storia repubblicana – spiega Laurora – in cui la nostra fragilità è esposta alla paura del virus e al timore di un futuro incerto. È purtroppo innegabile che l’emergenza sanitaria avrà un fortissimo impatto sulla nostra comunità, sul nostro tessuto produttivo e sulle famiglie già in condizioni precarie. Stiamo parlando di un mondo a noi vicino, fatto di persone, amici e parenti che rischiano purtroppo l’indigenza e la povertà. Il Governo si appresta a varare misure assai poco convincenti e, di certo insufficienti. Tutti noi siamo stati chiamati, in nome del bene comune, alla responsabilità e al sacrificio».
«È doveroso che ognuno dia il proprio contributo – dice ancora Laurora – ad ogni livello istituzionale, partendo dal Governo fino alle amministrazioni locali; non ci si può voltare dall’altra parte in questo momento di bisogno per la nostra comunità. È l’ora della responsabilità e della competenza, non è possibile delegare la programmazione unicamente all’Esecutivo: un buon Sindaco, un buon amministratore locale deve utilizzare tutti gli strumenti e le prerogative che gli competono per dare sostegno ai cittadini di cui è responsabile. Provvedimenti spot come il mero differimento del pagamento delle bollette o delle imposte di trenta giorni non affrontano il problema, né tantomeno lo risolvono. Cosa ci si aspetta? Che chi non ha incassato un euro per due mesi possa pagare le bollette fra trenta giorni? Molti cittadini si stanno domandando se riusciranno ancora a fare la spesa fra trenta giorni. Sono essenziali programmazione e misure serie ed organiche: in quest’ottica, in qualità di forze responsabili di opposizione, abbiamo richiesto già il 17 Marzo, a mezzo Pec, una convocazione urgente al Sindaco per poter rappresentare le nostre proposte in maniera responsabile e costruttiva. Purtroppo, ad oggi tale richiesta, tendente unicamente alla rappresentazione di misure in favore dei cittadini, giace ancora nei polverosi cassetti. Non ci resta altro quindi che rivolgere direttamente alla nostra comunità ciò che avremmo voluto rappresentare in sede istituzionale, come consuetudine e buonsenso richiederebbero, soprattutto in questo momento nel quale c’è bisogno della convergenza di capacità e sforzi tendenti al bene comune da parte di tutti e non degli uomini soli al comando. La guerra contro il virus, nemico comune, dovrebbe farci stringere tutti sotto un unico vessillo».
«Il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, prevede il differimento al 31 Maggio 2020 e quindi più tempo a disposizione, per l’approvazione del Bilancio di Previsione, ovvero l’atto con cui l’amministrazione definisce come destinare le proprie finanze che ricordiamolo derivano dalle tasse che hanno pagato e pagheranno proprio i cittadini in difficoltà. A nostro avviso non c’è miglior occasione per adottare misure concrete che vadano a restituire sollievo ed ausilio alle tante famiglie in difficoltà. Proponiamo l’istituzione di un fondo per l’emergenza COVID-19 con due capitoli: uno per il sostegno alle famiglie e persone in comprovata situazione di disagio e difficoltà economica, con dotazione finanziaria pari ad euro 1,5 milioni ed un altro per le imprese, i commercianti, gli artigiani e i possessori di partita iva che abbia subito danni accertati, ovvero la perdita economica causata dalla chiusura delle proprie attività, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, con una dotazione finanziaria pari ad euro 1,5 milioni».
«Si tratta di una possibilità concreta e percorribile, attraverso l’utilizzo delle entrate non vincolate, oltre alla razionalizzazione delle spese non necessarie, già individuate per un totale di 3 milioni di euro. Questo fondo si aggiungerà alle proposte già presentate nelle scorse settimane, ovvero la sospensione del pagamento e la riduzione drastica delle imposte comunali (TARI e TOSAP) per l’anno 2020, la sospensione del pagamento dei parcheggi a pagamento per il periodo della crisi e la richiesta di pagamento immediato del fitto casa con anticipo di cassa; proposte per le quali abbiamo individuato coperture per 1,5 milioni di euro, attraverso l’utilizzo di una sola parte delle entrate liquide e certe. Ci auguriamo che dopo questo appello pubblico, questa nostra ennesima proposta venga recepita in favore della comunità cittadina e ci rendiamo, ancora una volta, disponibili a suggerire all’amministrazione, in maniera puntuale ed analitica, dove reperire i fondi».