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Il paziente 1 e il suo “faccia a faccia” con il Covid-19: «Non una semplice influenza»

Le parole del primo contagiato della Bat, ora guarito e tornato dai suoi figli

Ora scoppia di salute e da due giorni ha potuto riabbracciare i suoi bambini. Un incubo durato tre settimane, da quando il 2 marzo venne ricoverato nel Reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Bisceglie con una diagnosi inaspettata: infezione da covid 19, la malattia che sino a quel momento stava minacciando il Nord Italia ma non si era ancora affacciata con numeri preoccupanti nelle regioni del Sud. Carlo Crescente, 47enne di origini barlettane residente a Trani, è stata la prima persona nella provincia Bat a contrarre il coronavirus ma da due giorni a questa parte anche il primo paziente a guarire completamente dalla malattia. Tornato a casa dove ha finalmente potuto riabbracciare moglie e figli, può raccontare con la serenità di chi ce l’ha fatta il suo faccia a faccia con il coronavirus. Spiegando, come oramai confermano tutti gli esperti, che non si tratta di una semplice influenza.

Crescente ha ripercorso le origini della sua disavventura. Un viaggio al nord per motivi di lavoro si è trasformato nell’inizio di un incubo che ha tenuto in ansia tutta la sua famiglia per tre settimane. Prima la febbre persistente poi il tampone positivo al coronavirus ed il ricovero. Crescente non dimentica anche lo sciacallaggio che hanno dovuto subire i suoi parenti più stretti con la caccia all’untore e a chi poteva essere entrato in contatto con lui, partita dopo la diffusione della notizia del primo caso di coronavirus nella Bat. Per questo ora l’invito di Crescente è ad una maggiore coesione sociale che aiuti a superare a questa emergenza sanitaria, oltre che al rigoroso rispetto delle norme utili a contenere la diffusione dell’epidemia.

Crescente ha promosso una raccolta fondi in favore dell’ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie, individuato come presidio sanitario di riferimento della provincia per l’emergenza “Covid 19”.

Il servizio.

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