«Lettera aperta di un cittadino e padre, come tanti.

Sono un cittadino tranese, padre di un ragazzo che assieme ad altri studenti frequentano l’istituto superiore ITIS “Jannuzzi” di Andria. Io, così come i genitori degli altri alunni e credo la maggior parte dei genitori con dei ragazzi che frequentano la scuola lontani da casa, facciamo grandi sacrifici per poter consentire ai nostri figli di avere un’istruzione adeguata ad affrontare la vita, a poter sperare in un futuro migliore. Purtroppo però, oltre ai sacrifici, noi genitori ed i nostri ragazzi siamo costretti a confrontarci quotidianamente con il disagio del non poter usufruire dei mezzi pubblici per il trasporto fino a scuola, pur pagando un regolare abbonamento. Ebbene sì, pur essendo prevista la tratta, gestita dalla STP S.p.a., società a capitale pubblico e quindi è bene ricordarlo proprietà di noi cittadini; quasi quotidianamente i pochi autobus in servizio sono stracolmi e gli autisti non effettuano la fermata prevista lasciando a per strada gli alunni, minorenni spesso e volentieri anche in giornate piovose e fredde.

Questa sciagurata prassi purtroppo costringe gli alunni ad arrivare in ritardo a scuola con la perdita di preziose ore di lezione e con l’aggravio del cumulo delle assenze, che rischiano di pregiudicare il rendimento scolastico dei nostri ragazzi. In un paese civile questo non può accadere, non deve accadere. In un paese dove i nostri figli sono spesso costretti ad andar via per poter trovare un lavoro non è ammissibile che si debba patire anche il disagio di non riuscire ad avere un servizio, pur pagandolo, che consenta ai nostri ragazzi di frequentare le lezioni scolastiche serenamente.

Questa mia lettera aperta è dettata dall’esasperazione, infatti già in data 15 novembre 2019, noi genitori abbiamo provveduto ad inviare una mail alla pec della STP, società concessionaria della tratta, nella quale esponevamo dettagliatamente la problematica. Purtroppo il nostro appello disperato è caduto miseramente nel vuoto, nel completo disinteresse di chi, evidentemente non patisce i nostri stessi disagi e quelli dei nostri figli. La mattina siamo costretti a scegliere se andare a lavorare per portare il pane a casa con il dubbio che i nostri figli arrivino per tempo a scuola, o accompagnarli noi per essere sicuri che non perdano le lezioni. Mi auguro che almeno questa lettera aperta sortisca l’effetto sperato e, chi gestisce la STP in nome e per conto di noi cittadini proprietari si metta una mano sulla coscienza e restituisca alle nostre famiglie la serenità che continua ad esserci negata».

Questa, come detto, una lettera di un padre di Trani che denuncia forti disagi nel trasporto pubblico. Il figlio, si legge nella nota, frequenta l’ITIS “Jannuzzi” di Andria.