Sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in falso e abuso d’ufficio, il sindaco di Trani Amedeo Bottaro ed altre sette persone tra assessori, dirigenti comunali ed ex componenti dell’esecutivo. La Procura di Trani ha acceso i riflettori su una delibera di giunta, approvata il 6 settembre 2016, con cui il Comune stabilì di attivare il recupero dei debiti della società Le lampare al fortino per canoni non pagati relativamente alla locazione della chiesa sconsacrata di Sant’Antuono. Dalla somma da pagare, fissata in 191mila euro, venne stornata la cifra di 60mila euro corrispondente alla spesa per i lavori di demolizione e ricostruzione del solaio eseguiti dalla società sull’immobile di proprietà del Comune.

Ma anche tali spese, secondo l’avviso di conclusione delle indagini notificato dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Giuseppe Francesco Aiello, avrebbero dovuto gravare sulla società così come definito del regolamento comunale sulla gestione del patrimonio. Inoltre, la transazione avallata dalla giunta sarebbe dovuta essere di competenza del consiglio comunale. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato, oltre che al sindaco Bottaro, anche all’assessore al bilancio Luca Lignola, all’ex dirigente del Settore patrimonio, Giovanni Didonna, al responsabile dell’Ufficio legale, Michele Capurso e agli ex assessori Giovanni Capone, Raffaella Bologna, Debora Ciliento e Grazia Distaso.