L’Ordine degli Avvocati ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del legale molfettese Giacomo Ragno a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Lecce sulla giustizia svenduta tranese.

Su di lui pende l’accusa di aver partecipato all’individuazione di un falso testimone, Gianluigi Patruno, che con le sue dichiarazioni avrebbe favorito in un processo l’imprenditore Flavio D’Introno.

Ragno avrebbe fatto anche da mediatore quando Patruno ha chiesto denaro per non ritrattare la falsa testimonianza. L’avvocato molfettese, 62 anni, risponde di concorso in corruzione, calunnia e falso nell’inchiesta che vede rinviati a giudizio anche i magistrati Nardi, Savasta e Scimè con l’accusa di aver pilotato processi in cambio di tangenti. Mercoledì 11 settembre inizierà a Lecce, davanti al gup Cinzia Vergine, l’udienza preliminare.

L’Ordine degli Avvocati ha aperto un procedimento nei confronti di Ragno dopo aver già provveduto a valutare le posizioni di altri due colleghi coinvolti nello scandalo-tangenti. L’avvocato barese Simona Cuomo, sottoposta a interdizione dal Gip Giovanni Gallo in seguito all’accusa nei suoi confronti di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, ha presentato ricorso contro la sospensione per sei mesi decisa dal Consiglio distrettuale di Disciplina.

A marzo, invece, si alleggerì la posizione dell’avvocato Ruggero Sfrecola, accusato di aver avuto un ruolo di intermediazione tra l’imprenditore Luigi D’Agostino e il pm Savasta. Per il legale barlettano giunse la revoca dell’interdizione da parte del Gip Giovanni Gallo e l’annullamento delle sanzioni.