«Ritengo opportuno fare alcune precisazioni sulla pronuncia della Corte dei Conti a sezioni riunite oggetto di alcuni interventi sui media. Preliminarmente è opportuno osservare che la delibera n.23/2019 della Corte dei Conti a sezioni riunite non è una delibera che prende in considerazione i conti finanziari ed economici del Comune di Trani, ma è cosa ben diversa: trattasi di “un’ indagine sulle modalità e sul grado di applicazione della normativa relativa ai controlli interni dei Comuni, Province e Città metropolitane”».

E` una lunga nota dell`Assessore al Bilancio del Comune di Trani Luca Lignola che spiega dal suo punto di vista le caratteristiche di una pronuncia della Corte dei Conti: «Un’indagine che non è frutto di un “riscontro fattuale” compiuto dalle sezioni regionali della Corte dei Conti, ma è l’elaborazione statistica delle risposte fornite dai vari Enti al questionario proposto dalla Corte dei Conti e, come detto nella stessa delibera è “priva del sostegno probante di una più approfondita analisi condotta sugli elementi di fatto” ragion per cui “sconta necessariamente un grado di relativa approssimazione, dovuta alla parzialità delle relazioni trasmesse dagli organi di vertice di alcune delle richiamate Amministrazioni, spesso incomplete e non sempre coerenti al loro interno”, ovvero il risultato dell’indagine è fortemente influenzato dalla onestà intellettuale con cui sono state fornite le risposte dai vari Enti, a tal proposito la Corte dei Conti evidenzia che “ulteriore elemento di incertezza è costituito, altresì, dal fatto che numerosi Enti, contravvenendo alle indicazioni metodologiche di compilazione del questionario, hanno preferito omettere alcune risposte, lasciando spesso incomplete talune sezioni del questionario o buona parte di esse”».

«L’analisi condotta dalla Corte dei Conti non aveva come obiettivo la verifica della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dei singoli Enti, ma piuttosto la verifica dello stato di attuazione dei controlli interni agli Enti pubblici che sono di sei diverse tipologie: controllo di regolarità amministrativa, controllo di gestione, controllo strategico, controllo sugli equilibri finanziari, controllo sugli organismi partecipati e controllo di qualità. I controlli interni hanno come finalità quella di “verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso l’analisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dell’organizzazione dell’Ente, l’efficacia, l’efficienza ed il livello di economicità nell’attività di realizzazione dei predetti obiettivi” (deliberazione n13/sezaut/2018frg).
Ribadito che i risultati dell’indagine attengono esclusivamente ai rischi connessi al controllo interno e non alla situazione economico – finanziaria dell’Ente, osserviamo che l’analisi evidenzia per il nostro Comune delle carenze nel solo controllo di qualità mentre per altri comuni “si denota l’assoluta inconsistenza anche del controllo sulla gestione, del controllo strategico controllo sugli organismi partecipati”».

«L’impegno è quello di adottare misure atte ad eliminare il problema, ma occorre riconoscere che l’Amministrazione, compilando in maniera corretta ed onesta il questionario, non ha nascosto nulla, anche perché uno dei primi provvedimenti proposti dal sottoscritto al Consiglio Comunale (delibera di C:C. n. 9 del 14/03/2016) è stata l’istituzione del “Nucleo Unico dei controlli Interni”, un provvedimento che muoveva dalla consapevolezza dell’inadeguatezza del sistema dei controlli interni, già certificata dalla Deliberazione n.25/VSGc/2016 della Corte dei Conti sezionale Regione Puglia che rilevava, a differenza di quanto accaduto oggi, gravi criticità in tutti i sei aspetti del controllo interno e non solo in quello del controllo di qualità e imponeva all’Ente l’adozione di iniziative volte a superare le criticità che se è vero che non sono state totalmente superate si sono notevolmente ridotte».