Importavano 30 chili a settimana di cocaina colombiana dall’Olanda che, passando per Manfredonia, riforniva le piazze di spaccio di Barletta ed anche Bari tramite il clan Di Cosola e di altre regioni italiane. Sono sette le persone arrestate oggi dai carabinieri, al termine dell’indagine ‘Gargano’, coordinata dalla Dda di Bari. In carcere sono finiti Antonio Diaferia, Pasquale Dico, Ruggiero Disalvo e Cosimo Damiano Vairo (i primi tre di Barletta, l’ultimo di Manfredonia), ai domiciliari invece Giuseppe Bergantino (di Manfredonia), Maria Lamacchia (di Barletta) e Roberto Sarcina (di Trani). Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della transnazionalita’. Le indagini sono state dirette dai sostituti procuratori Giuseppe Maralfa, Giuseppe Gatti e Ettore Cardinali.

I carabinieri hanno svolto intercettazioni e servizi di osservazione anche in Olanda, dove venivano acquistate ingenti partite di droga proveniente dalla Colombia. Il commercio sarebbe stato gestito da Saverio Tucci, assassinato proprio in Olanda il 10 ottobre 2017, e da Cosimo Damiano Vairo, che aveva la sua base operativa a Colonia, in Germania. I due si nascondevano dietro l’attività di commercianti di auto e, grazie all’uso di doppifondi, trasportavano cocaina in Puglia. La merce era destinata al mercato di Barletta ma anche al barese, come mostrano i contatti con il clan Di Cosola, emersi dalle indagini.

Era il pregiudicato ucciso in Olanda a tenere i contatti con i narcotrafficanti colombiani, ed avrebbe deciso di impossessarsi della gestione del traffico di droga sul Gargano. Per fare questo aveva deciso di uccidere il boss Romito. Le indagini, sul delitto e sul traffico di droga, hanno ottenuto il contributo delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, arrestato nel gennaio scorso ed auto-accusatosi dell’omicidio Tucci. E’ stato lui a rivelare i contatti tra Tucci e il gruppo di Barletta, di cui lui stesso era tramite. Le indagini degli ultimi anni sulla mafia garganica – hanno spiegato gli inquirenti – hanno rivelato il “salto di qualità” di questa organizzazione criminale, che ha assunto un “ruolo leader nel traffico internazionale di droga”, importando marijuana dall’Albania e cocaina dall’Olanda.