Il sequestro preventivo di 46mila euro disposto dalla magistratura tranese nei confronti del sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, non è mai stato materialmente eseguito e, per questa ragione, nell’udienza di ieri dinanzi al Tribunale del Riesame di Trani, il primo cittadino, assistito dall’avvocato Mario Malcangi, ha rinunciato al ricorso che aveva presentato e i giudici hanno dichiarato il non luogo a provvedere.

Bottaro è indagato nell’inchiesta sui finanziamenti alla società sportiva Vigor Trani Calcio da parte dell’imprenditore Cosmo Antonio Giancaspro, tramite suoi prestanome, in cambio della gestione dello stadio comunale e della promessa di altri appalti. L’indagine il 17 maggio scorso portò all’arresto di 5 persone, tra le quali Giancaspro, e al sequestro di beni per circa 350 mila euro, 46mila dei quali nei confronti di Bottaro e di un altro degli indagati.

«In esecuzione del sequestro – spiega la Procura di Trani in una nota – non essendo state rinvenute sui conti correnti intestati a Bottaro disponibilità sufficienti a raggiungere la somma oggetto del provvedimento di sequestro, lo stesso veniva eseguito per intero sui conti correnti del coindagato. Il fatto che, materialmente, non siano stati sottoposti a sequestro i beni di Bottaro – conclude la Procura – è circostanza che determina l’inammissibilità dell’istanza di Riesame, non avendo l’istante interesse ad ottenere la restituzione di beni di cui, di fatto, non ha subito la perdita. A quel punto Bottaro ha personalmente rinunciato al riesame».