«Mentre Amet va a rotoli loro pensano alle poltrone. Stiamo assistendo a una becera spartizione, continueranno ad affossare l’azienda. Ma forse la loro volontà è proprio quella». Antonio Procacci, leader di Trani#ACapo, torna ad attaccare Bottaro e il centrosinistra sulla gestione dell’azienda elettrica comunale.
«In questi 4 anni – prosegue Procacci – abbiamo denunciato l’assurda situazione dei crediti non riscossi, che l’anno scorso ammontavano a circa 15 milioni di euro (senza considerare i 4 milioni dovuti dal Comune), alcune assurde transazioni, come quella del dipendente che si è visto riconoscere dall’azienda più di quanto chiedeva, abbiamo denunciato il tentativo di Bottaro e compagni di privare Amet di servizi importanti come la gestione dei parcheggi e il servizio di assistenza ai diportisti presso la Darsena, abbiamo denunciato il pesante ritardo nell’affrontare l’ormai prossima soppressione del mercato tutelato, abbiamo denunciato selezioni e assunzioni tutt’altro che trasparenti e una situazione generale di disorganizzazione del lavoro aziendale, che rende carente il servizio all’utenza. Ma loro, anziché affrontare queste e tante altre emergenze, si preoccupano solo e soltanto delle poltrone».
«Amet è una barca alla deriva – aggiunge il capogruppo di Trani#ACapo, Aldo Procacci -. E non da oggi, con il vuoto che si è creato alla guida dell’azienda, priva del presidente e dell’amministratore delegato. In verità non ci siamo neanche accorti della presenza di chi è andato via: di Danisi, ad esempio, resterà solo il ricordo di chi, secondo quanto riportato dalla stampa, ha portato Bottaro da Giancaspro. Ma il problema è che chi verrà, almeno stando alle indiscrezioni riportate dalla stampa, non sembra avere quei requisiti manageriali che invece dovrebbe possedere chi ha il compito di risollevare questa azienda, che ormai da troppi anni stanno tentando di affossare.
E a dimostrarlo c’è anche la totale assenza di un piano industriale, oltre che l’assenza di investimenti, sia in termini di sviluppo e potenzialmente della rete di distruzione, che di nuove risorse umane, operai in modo particolare, considerando che quelli in servizio sono sempre meno e vengono sottoposti a carichi di lavoro che minano la loro sicurezza».
«La cosa incredibile – conclude Antonio Procacci – è che tutto questo avviene nel silenzio totale della maggioranza, complice di questa situazione. I lavoratori sono in stato di agitazione da molto tempo, li invitiamo a far sentire la propria voce e a farlo subito, prima che Bottaro compia altre scelte nefaste per l’azienda».