Circa sette ore di interrogatorio per Michele Amato e tre per Michele Bellomo, rispettivamente ex presidente ed ex tesoriere della Asd Vigor Trani, finiti ai domiciliari il 17 maggio scorso nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Trani che ipotizza la distrazione di fondi dal Football Club Bari 1908 in favore della squadra tranese, in cambio di appalti in città. Nella stessa operazione è stato arrestato anche l’ex patron del Bari calcio, Cosmo Antonio Giancaspro, l’unico in carcere; mentre ai domiciliari anche l’ex vicepresidente dell’Asd Vigor Trani, Roberto Altieri, ed Emanuele Mosconi. Contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita aggravata, bancarotta. Durante l’interrogatorio di garanzia tenutosi nel carcere di Trani, Bellomo, assistito dall’avvocato Tommaso Barile, ha risposto alle domande del gip Anna Lucia Altamura chiarendo i rapporti con gli altri co-indagati, negando invece di aver incontrato il sindaco di Trani, al di la’ delle occasioni ufficiali. Più lungo l’interrogatorio dell’ex presidente Amato, il quale – assistito dall’avvocato Maurizio Masellis – ha chiarito il contenuto delle intercettazioni che lo incastrerebbero e anche quello di alcuni documenti, già sequestrati dalla guardia di finanza durante le indagini. Per lui il legale ha chiesto la revoca della misura cautelare, mentre l’avvocato di Bellomo si e’ riservato di depositare l’istanza in un secondo momento.

Nell’inchiesta sono indagati, a piede libero, anche cinque tra amministratori, dirigenti e dipendenti del Comune di Trani: il sindaco Amedeo Bottaro, che risponde di concorso in peculato con Altieri, Amato e Bellomo, nonchè di falso ideologico e abuso d’ufficio; l’ex segretario comunale Carlo Casalino (che risponde di falso ideologico per la sottoscrizione della delibera); il comandante della polizia locale, Leonardo Cuocci Martorano, il funzionario Pasquale Ferrante e il consigliere comunale Diego Di Tondo (per abuso d’ufficio). Bellomo e Amato sono ritenuti organizzatori nell’ambito dell’associazione a delinquere, costituita e promossa da Giancaspro, finanziavano “personalmente l’Asd” e partecipavano al “programma criminoso ideato da Giancaspro con la consapevolezza di ottenere non soltanto il ristoro delle somme anticipate bensì anche il riparto degli utili futuri derivanti dagli affari illeciti del sodalizio”.

Bellomo, inoltre, “partecipava personalmente – sostiene la Procura – agli incontri con il sindaco, o comunque, li organizzava, anche attraverso Altieri Roberto” e “ritirava personalmente il denaro derivante dagli incassi dei parcheggi delle partite casalinghe della F.C. 1908 che poi consegnava ad Amato perche’ effettuasse i versamenti sui conti dell’Asd”. Oggi toccherà ad Altieri e Mosconi. E’ ancora attesa la decisione su Giancaspro, interrogato lunedì scorso dal gip, e per il quale non c’è ancora nemmeno il parere della pm Silvia Curione, che ha coordinato le indagini della guardia di finanza di Bari. Mentre per il sindaco Amedeo Bottaro, che ha subito un sequestro da 46 mila euro, l’avvocato Mario Malcangi ha preannunciato istanza di riesame.