Il Tribunale di Trani ha assolto “perché il fatto non sussiste” i cinque imputati per un presunto appalto ‘pilotato’ bandito nel 2012 dalla municipalizzata Amet del Comune di Trani, la stessa azienda con la quale l’ex patron del Bari Calcio, Cosmo Giancaspro, arrestato alcuni giorni fa, avrebbe tentato di entrare in affari per ottenere appalti comunali. Come chiesto dalla stessa Procura di Trani nella requisitoria finale del processo, il giudice ha ritenuto insussistenti le accuse contestate a Nicola De Fano (ingegnere consulente Amet), a Ivo Moretto (responsabile unico del procedimento dell’Amet), e ai tecnici della società toscana ‘Terranova’ che si aggiudicò il bando, Massimo Vannucci, Eleonora Campi, Cesare Di Capua.

I reati contestati erano turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture. Secondo l’iniziale accusa, la municipalizzata aveva predisposto un bando su misura per favorire la ditta toscana. L’appalto, del valore di 725 mila euro, riguardava “la fornitura e l’avviamento in esercizio del sistema informativo delle attività tecniche e commerciali per la distribuzione e la vendita di energia elettrica”. L’indagine, partita dalla denuncia dell’allora presidente di Amet dopo la pubblicazione di alcuni articoli di stampa, portò nel maggio 2013 all’arresto dei tranesi De Fano e Moretto, difesi dagli avvocati Andrea Di Comite e Pasquale Serrone, e del toscano Vannucci.