Oltre la musica, oltre i testi, oltre il tempo: al concerto del Primo Maggio di Taranto non c’è stata storia. Anche le canzoni d’autore hanno dovuto cedere il passo a quel fenomeno ormai intramontabile rappresentato dagli Oesais: la band nata dalla comicità di Toti e Tata, guidati dalla sapiente mano di Gennaro Nunziante negli anni in cui esplodeva il fenomeno mondiale della musica degli Oesis, non conosce flessioni o momenti di stanca nella versione pugliese della band britannica.

Mentre Liam Gallagher era sul palco di piazza San Giovanni a Roma ed è atteso come ospite del Medimex proprio a Taranto il prossimo 8 giugno, nel Parco Archeologico di Taranto, nell’altro Concertone del Primo Maggio la scena era tutta per loro: strappare sorrisi e addirittura commozione, far cantare a squarciagola oltre 60mila persone è un risultato quasi imbarazzante se si pensa che il palco di Taranto offriva nomi blasonati come quelli di Vinicio Capossela, Elio, Max Gazzè, Malika Ayane.

Ma il pubblico compatto ha intonato i testi improbabili in quel dialetto molfettese strampalato che rappresenta ormai un punto fermo della comicità pugliese. L’incredibile forza dei testi, per quanto comici, si trasferisce di generazione in generazione: sono passati ormai più di vent’anni dalla nascita del fenomeno Oesais che può contare su un fondo musicale suonato rigorosamente dal vivo con professionisti del settore tutti pugliesi: gli andriesi Michele Marmo alla chitarra e alla voce e Savio Vurchio ai cori sono professionalità Made in Andria mentre dalla vicina Trani arrivano il batterista Mimmo Campanale, il tastierista Daniele Napolitano e il tecnico del suono Michele Mastrorillo, mentre a completare la sontuosa band ci sono il bassista Paolo Romano da Gioia del Colle e Peppe Fortunato da Bari alla tastiera.

Musica di prim’ordine per testi che i 60 mila del Parco Archeologico di Taranto conoscono a memoria e che suggeriscono inevitabilmente un tour che probabilmente farebbe registrare numeri da capogiro mettendosi in diretta concorrenza con le hit che rappresentano realtà più o meno durature del mondo della musica. E dal web arriva la conferma che la fake band può giocarsela con i grandi della musica.