«Il contratto d’appalto regionale sulla gestione e sui servizi delle mense obbligatorie per il personale di servizio nelle carceri Pugliesi e della vicina Basilicata culminata con una cessazione dall’esecuzione del servizio alla data del 31/12/2018 dovuta anche ad una sequenza di difficoltà e contestazioni nei mesi precedenti alla scadenza, contestati alla stessa. Negli ultimi mesi si sono registrate innumerevoli  segnalazioni da parte del personale di Polizia Penitenziaria come del Comparto Funzioni Centrali sul servizio, per prezzo, qualità e quantità ritenute oramai insufficienti ed inadeguati alla reale somministrazione un vitto(cena e pranzo)  scadente sia dal punto di vista della qualità che della quantità». Interviene così, in una nota, la Federazione Sindacale Co.S.P.

«La stessa Ditta appaltatrice sembra  aver  comunicato il recesso con effetto dal 1 aprile 2019 e certamente – commenta Mastrulli – auspichiamo non si tratti del pesce d’aprile” perché a  rischio il diritto ai pasti per  2.400 poliziotti  e  circa 1000 civili”. A dichiararlo in una nota è il segretario generale nazionale  della Federazione Sindacale del  Coordinamento Sindacale Penitenziario Domenico Mastrulli il quale ha posto in evidenza le difficoltà riscontrate nel servizio mensa all’interno dei penitenziari pugliesi e in particolare in quello di Foggia,Bari,Trani e  Turi. “I dipendenti della ditta appaltatrice , in chiaro segno di protesta nei confronti dell’azienda  ha dato luogo  partecipando  a scioperi e astensioni dal lavoro a causa del mancato accredito degli stipendi a seguito di un contenzioso che si trascina da mesi.

A farne le spese, sempre secondo il sindacato autonomo, è il personale delle 13 sedi  istituti di pena che si ritrovano spesso con pasti di fortuna, approntati al momento a causa dell’assenza ora del cuoco ora degli inservienti,come dal 1 aprile 2019 le mense se l’amministrazione non inizia seriamente ad affrontare il problema, rimarrebbero totalmente sprovviste del servizio mensa .

I disagi che si verificano da tempo sono insostenibili  essendo venute meno le condizioni di fruibilità.

Il Co.s.p., chiede di chiarire urgentemente,prima della data del 1 aprile 2019, quali iniziative siano state adottate in emergenza continua e  permanente,  chiede  altresì  al Provveditorato Regionale della Puglia e Basilicata sede di Bari , che in alternativa il personale di polizia penitenziaria venga dotato di buoni pasto».

Mastrulli ribadisce: «Più volte abbiamo attenzionato la questione anche al Vertice del Dipartimento Roma e al Ministro della Giustizia Bonafede che oltre al partecipato conosciuto “sorriso” null’altro risulti abbia fatto o disposto su chi ha direttamente le responsabilità sul territorio o,in ambito nazionale sulla situazione mensa e sulla qualità  della vita nel ristori degli Agenti e personale civile tutto».