La Procura di Lecce iscrive anche l’ex pm tranese Luigi Scimè nel registro degli indagati per concorso in corruzione nell’ambito dell’inchiesta per presunte tangenti che lo scorso gennaio ha portato all’arresto dei magistrati Savasta e Nardi, dell’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro e dell’imprenditore Flavio D’Introno.

Sarebbero stati i racconti di una testimone ascoltata dagli inquirenti ad indirizzare le indagini verso il magistrato barlettano, da due anni trasferitosi a Salerno. L’accusa è di aver favorito gli interessi dell’imprenditore coratino Flavio D’Introno in cambio di denaro sebbene al momento non ci siano riscontri alle dichiarazioni rilasciate dalla testimone. Lo stesso D’Introno, da cui l’inchiesta è nata, avrebbe confessato ai pm di Lecce di aver pagato tangenti per aggiustare i suoi processi e tutelare i suoi interessi economici facendo i nomi dei soli magistrati Nardi e Savasta. Anche per questo motivo Scimè non è stato interessato da misure cautelari, a differenza dei suoi colleghi finiti in carcere.

Savasta, intanto, che starebbe collaborando con gli inquirenti, ha presentato al CSM formale domanda di dimissioni dalla magistratura.