Michele Mastrapasqua, il 42enne travolto nei giorni scorsi sulla SP Andria-Trani mentre andava a lavoro in bici, non ce l’ha fatta. L’uomo è stato investito nei presso dello svincolo “Trani Nord” da una autovettura per cause in corso di accertamento, ed è stato immediatamente trasportato in condizioni critiche, per le ferite riportate, presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale “Bonomo” di Andria. Nosocomio andriese dove l’uomo è rimasto in coma profondo sin da sabato fino al decesso.

La compagna, il padre, le sorelle ed i fratelli di Michele hanno espresso la volontà che venissero donati i suoi organi. Il 42enne, così, ha donato cuore, fegato, reni e cornee. Il cuore è stato prelevato dalla equipe di Bari e sempre a Bari sono in corso le operazioni di trapianto; il fegato è stato prelevato dalla equipe di Bari ed è stato inviato all’ospedale Cardarelli di Napoli; i reni sono stati prelevati dalla equipe di Foggia e inviati all’Umberto I di Roma mentre le cornee sono stare prelevate dall’equipe dell’oculistica di Andria e inviate alla banca degli occhi di Mestre.

«Si è trattato di un prelievo multiorgano – ha detto il dottor Vitobello, che ha coordinato le operazioni – che ha visto la partecipazione dell’anatomia patologica, di tutta l’equipe rianimatoria diretta dal dottor Nicola Di Venosa e del blocco operatorio. Sono stati tutti impegnati per l’intera notte per la buona riuscita del prelievo».

«Questo è il più grande atto d’amore che i familiari del signor Mastrapasqua potessero compiere – ha aggiunto Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt – siamo vicini al loro dolore di cui possiamo solo immaginare la profondità: hanno dato esempio di grande sensibilità e di amore profondo per la vita».

Michele Mastrapasqua lascia un figlio di 4 anni.