Sia Regione Puglia che Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti si sono formalmente opposti, attraverso i loro avvocati, questa mattina, alla citazione come responsabili civili nell’ambito dell’udienza preliminare per il disastro ferroviario del 12 luglio 2016 che provocò la morte di 23 persone e 50 feriti. All’interno dell’aula bunker del carcere di Trani, scelta per esigenze logistiche, dopo le precedenti udienze svoltesi all’interno dell’aula della Corte d’Assise del Tribunale, si è tornati in aula per circa 4 ore proprio per le eccezioni degli avvocati difensori ed in particolare dei legali di Ferrotramviaria che hanno rilevato sia una questione di legittimità costituzionale che la violazione del primo comma dell’articolo 86 del codice penale in cui si prevede per l’ente imputato l’esclusione come responsabile civile. Anche la Regione Puglia ha sollevato eccezioni rispetto alla decisione di ammettere l’ente come responsabile civile vista la contemporanea ammissione come parte civile.

Diverse anche le eccezioni sollevate dai legali del Ministero dei Trasporti. Il gup, tuttavia, ha rinviato ogni decisione al 18 ottobre prossimo quando si tornerà in aula anche per verificare i nuovi 37 documenti relativi alle investigazioni ulteriori fatte dalla Procura. In quella udienza sarà possibile anche presentare eventuali richieste di rito abbreviato da parte degli imputati che sono, oltre Ferrotramviaria, 18 accusati a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.