Venerdì 23 marzo l’Avvocatura dello Stato renderà noto il parere richiesto dal Miur sull’applicazione della sentenza del 20 dicembre 2017 del Consiglio di Stato che ha stabilito che il possesso del solo diploma magistrale non è sufficiente all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente.

Sono 50.000 i docenti con diploma magistrale che, a seguito della sentenza, rischiano il posto di lavoro. «È di questo che abbiamo parlato – spiega Mimmo Santorsola, consigliere regionale, presidente della Sesta commissione regionale – nel corso dell’audizione richiesta da una delegazione di diplomati magistrali. Quel titolo di studio inizialmente era riconosciuto quale abilitante all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria».

Gli effetti di questa sentenza si ripercuoterebbero negativamente sul diritto allo studio degli allievi e alla continuità didattica, in particolar modo nei confronti degli alunni disabili. Infatti, la maggior parte di questi insegnanti, con incarico annuale sui posti di sostegno, rinnovabile per un massimo di 36 ore di servizio, rischia il licenziamento nonostante l’attivazione in Puglia di oltre 3.000 posti stabili in più di sostegno.

«Abbiamo promesso, sollecitati anche dall’Assessore all’istruzione Sebastiano Leo – prosegue Santorsola – che non lasceremo soli gli insegnanti. Anche se sulla questione non c’è alcuna competenza regionale specifica, la Regione darà piena disponibilità a seguire la vicenda in tutte le sedi».