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La “Buona Scuola” al centro delle polemiche nel Meridione

É necessario un provvedimento per risolvere le criticità con cui la scuola fa i conti da anni

La Legge 107, la meglio nota “Buona Scuola”è al centro delle polemiche nel meridione: cattedre ridotte al sud, docenti trasferiti, un concorso con diverse falle. Il problema più rilevante, in questo momento, è quello della trasformazione “dell’organico di fatto” in “organico di diritto”, che garantirebbe maggiore stabilità a studenti e docenti, soprattutto nelle regioni meridionali. Tanti ragazzi, infatti, nelle nostre scuole, nonostante le assunzioni, sono costretti a cambiare docente di sostegno di anno in anno, con le conseguenti problematiche.

Sulla questione si è pronunciata Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola: «Si profila un inizio d’anno scolastico all’insegna dei soliti problemi, con in più il malcontento per i tanti disagi legati alla mobilità forzosa di tanti insegnanti, frutto del modo in cui è stato impostato e condotto il piano di assunzioni della legge 107. Disagi che è ancor più difficile accettare quando derivano da anomalie o errori del sistema che ha gestito le operazioni di trasferimento senza rispettare i criteri stabiliti nel contratto sulla mobilità né i diritti di chi avrebbe potuto, col suo punteggio, avere sedi ben più vicine. Anche se questi problemi sono più avvertiti nelle regioni meridionali, il nord non vive certamente una situazione tranquilla, visto che in molti casi mancano i posti per garantire l’offerta formativa essenziale».

La Gissi prosegue: «Ci si impegni allora, e da subito, per affrontare e risolvere le tante criticità con cui la scuola si ritrova a fare i conti anche a causa del modo discutibile in cui le risorse investite sono state utilizzate, senza un reale confronto con chi avrebbe certamente saputo indicare percorsi per impiegarle al meglio. Anche le buone intenzioni manifestate in ambito ministeriale, dove ci si rende evidentemente conto che la situazione è tutt’altro che rosea, non bastano se non si traducono, da subito, in un piano di intervento basato su precise priorità.  La prima emergenza da affrontare è sicuramente quella degli organici. Si faccia allora ciò che da tempo chiediamo, consolidando in organico di diritto tutti i posti che ogni anno si è costretti ad attivare nel cosiddetto “organico di fatto”, pena il non funzionamento del servizio. Si eliminerebbe alla radice il ricorso abnorme al lavoro precario, si potrebbero inoltre soddisfare le legittime attese di quei precari che non hanno avuto alcuna risposta dalla “Buona Scuola”. Anche l’esperienza delle procedure concorsuali oggi in corso, quasi fallimentari vista la mole del contenzioso e l’abnorme tasso di bocciature, dovrebbe indurre a riflettere sui modi (e sui costi) con cui andrebbe gestito il reclutamento».

E continua: «Consolidare in diritto i posti funzionanti, di fatto, servirebbe anche ad ampliare le opportunità di rientro per i tanti docenti trasferiti in sedi lontane dalla propria residenza, fermo restando che sarebbe doveroso, da subito, un rifacimento delle operazioni per chi è stato danneggiato da errori del sistema. Nel frattempo, si allarghino al massimo le opportunità di ottenere per il 2016/17 provvedimenti di assegnazione provvisoria. Si intervenga, se necessario, anche con un provvedimento legislativo ad hoc. Quanto ai 4.000 docenti in esubero (di cui metà sono neo assunti!), nonostante la riforma ci si ripropone in sostanza un déja vu che dovrebbe almeno consentire di far tesoro di passate esperienze, migliorandone l’efficacia. Ci riferiamo al ruolo strategico della formazione in servizio che può offrire percorsi da attivarsi rapidamente, finalizzati ad un più efficace utilizzo delle risorse».

Infine, la segretaria generale Cisl Scuola, conclude: «Su tutto questo, e su altre questioni cruciali per il buon andamento del servizio scolastico, a partire dagli organici del personale ATA ingiustamente trascurato dalla legge 107, siamo pronti a dare il nostro contributo se ci saranno serie e concrete occasioni di confronto. Renderle disponibili e praticabili sarebbe un bel modo per inaugurare, insieme al nuovo anno scolastico nel quale le criticità purtroppo non mancheranno, anche una stagione diversa, non segnata solo da disagi e problemi, ma da un impegno condiviso per portarli finalmente a soluzione».

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