I consiglieri del gruppo politico #Traniacapo affidano al profilo Facebook le riflessioni sulla richiesta di ricapitalizzazione Amiu inviata dal sindaco Bottaro e dalla sua amministrazione proprio alla vigilia della Santa Pasqua. Sembrerebbe, infatti, che l’amministrazione voglia portare nell’assise comunale anche la discussione di questo punto. Ad ora, tuttavia, non vi è comunicazione ufficiale: «Il Consiglio comunale sarà chiamato a decidere se investire 4,7 milioni dei cittadini di Trani per salvare l’Amiu – scrivono da #Traniacapo su Facebook – e le carte per prendere una decisione così delicata sono state consegnate alla vigilia di Pasqua, cinque giorni prima del Consiglio comunale e senza che i consiglieri sappiano ancora se si discuterà il punto il 31 oppure no. E vogliamo parlare dei contenuti del piano? Hanno affidato l’incarico ad un advisor per ricostruire una storia che conoscevamo già (avendo letto le carte che ci furono consegnate il 24 dicembre) e per dirci appunto che per salvare Amiu servono 4,7 milioni (cosa che l’ex assessore De Biase aveva già detto, senza la necessità di avvalersi di un advisor). L’unica cosa che dovevano dirci e cioè dove andranno a prendere questi soldi, secondo voi, ce l’hanno detto? E secondo voi ci hanno detto se un Comune che è senza bilancio di previsione e che è in uno stato di predissesto può impegnare risorse per 4,7 milioni per salvare una società il cui futuro è più che nebuloso? Secondo voi, infine, in quel piano c’è traccia delle 10 assunzioni a tempo indeterminato effettuate a fine dicembre da Amiu?».

«Riteniamo di non dovervi suggerire le risposte alle nostre domande. Noi in Consiglio comunale non voteremo la ricapitalizzazione di Amiu. E ci dispiace, perché siamo stati gli unici, ad agosto 2015, a chiedere al sindaco di aprire subito un tavolo per il salvataggio dell’ex municipalizzata. Il tempo però è scaduto, non ci sono più le condizioni e la colpa è solo ed esclusivamente di Amedeo Bottaro. Se i suoi consiglieri di maggioranza, che dovrebbero essere ben consci delle responsabilità patrimoniali personali che si assumeranno con questo provvedimento, vorranno fare harakiri sono fatti loro. Noi non li seguiremo e soprattutto non butteremo dalla finestra i soldi dei tranesi, che già hanno pagato e stanno pagando troppo. Non contribuiremo inoltre a far correre a Trani e ai tranesi il rischio, fondatissimo, di precipitare in un dissesto finanziario che ci metterebbe definitivamente ko».

Infine l’invito ai cittadini: «Devono prendere coscienza di quello che sta per succedere e decidere se dire la propria, in qualunque modo riterranno di farlo».