Si è svolta nel pomeriggio la penultima udienza preliminare sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta “Andria-Corato” gestita da Ferrotramviaria e che provocò 23 morti e 51 feriti. All’interno dell’aula bunker del carcere di Trani spazio alle repliche delle difese, anche se diverse sono quelle che hanno rinunciato a questa facoltà. Il 19 dicembre prossimo, invece, il gup del Tribunale di Trani Angela Schiralli, deciderà se mandare o meno a processo i 18 imputati coinvolti a vario titolo nell’inchiesta sullo scontro dei due treni. Il Gup ha confermato che si ritirerà in camera di consiglio per decidere proprio mercoledì prossimo.

La Procura, lo ricordiamo, il 4 dicembre scorso aveva ribadito la richiesta di processo per tutti gli imputati. Nelle repliche del pomeriggio, solo alcuni difensori sono intervenuti in particolare quelli dei responsabili del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria e del capotreno sopravvissuto, mentre tra gli altri hanno rinunciato di replicare anche gli avvocati di Ferrotramviaria che nel processo ha la doppia veste di ente imputato e di responsabile civile. Slitta, invece, proprio al 19 dicembre la replica per Enrico Maria Pasquini, ex presidente e ad di Ferrotramviaria, il cui legale aveva già spiegato che il proprio assistito non aveva alcuna posizione di garanzia per poter intervenire nel 2016 ed evitare quanto accaduto, avendo dismesso ogni incarico già a fine 2013.

Nel procedimento sono imputate complessivamente 18 persone tra dipendenti, dirigenti e vertici della Ferrotramviaria, responsabili del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif (organo periferico del Mit che si occupa delle tratte in concessione). Rispondono – a vario titolo – dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Imputata in qualità di persona giuridica la società Ferrotramviaria, che risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti. Solo uno dei 18 imputati (una dirigente del Mit) ha scelto il processo con rito abbreviato che partirà il 14 marzo prossimo. Sono costituiti come parti civili (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu e Anmil, i parenti delle vittime e i viaggiatori sopravvissuti. Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati ammessi come responsabili civili.