La Giunta Comunale ha deliberato un atto di indirizzo con cui si demanda al dirigente dell’area Urbanistica del Comune di Trani, di porre in essere quanto necessario per l’avvio di una procedura di variante generale del piano urbanistico generale. La decisione è maturata in ragione di una serie di problematiche emerse negli ultimi anni con riferimento al mutato quadro normativo in materia ambientale ed in considerazione di una copiosa pianificazione sovraordinata sviluppatasi dal 2006 ad oggi. Il riordino della pianificazione urbanistica prevede interventi in linea con un criterio di sviluppo sostenibile non sempre evidente nella disciplina dello strumento generale vigente.

La variante dovrà essere coordinata rispetto a tutta una serie di atti di pianificazione urbanistica, quali ad esempio l’adeguamento al PPTR (piano paesaggistico territoriale, in corso di redazione), l’adeguamento al PAI (piano per l’assetto idrogeologico), l’adeguamento al PRAE (piano regionale delle attività estrattive), il coordinamento col redigendo piano regolatore del porto (PRP) e con il redigendo PCC (piano delle coste comunale). Non da meno, l’aggiornamento rispetto alle opere pubbliche (eseguite ed in programma) ed il coordinamento con il piano urbano del traffico.

In questa prospettiva saranno avviati una serie di studi tesi ad attualizzare lo strumento generale. Fondamentale sarà il supporto degli ordini professionali, della realtà imprenditoriale e della rappresentanza sociale.

Nel quadro delle attività qualificanti, a cura dell’Amministrazione, rispetto ai lavori di avvio della procedura di variante generale del piano urbanistico generale vi è la questione del piano dei servizi (PdS) momento strategico di revisione del Pug ed elemento cardine del collegamento tra le politiche di erogazione dei servizi nei loro riflessi urbanistici, e le problematiche più generali di regolazione degli usi di città, che complessivamente interloquiscono nella determinazione della qualità della vita urbana.

L’impostazione della pianificazione dovrà necessariamente essere sottoposta a condivisione da parte del Consiglio Comunale che sarà chiamato all’esame in aula del DPP (Documento programmatico preliminare).