E’ stato quello di oggi il primo atto del nuovo consiglio provinciale della BAT nominato dopo le elezioni di secondo livello avvenute lo scorso 31 ottobre. Dodici nuovi consiglieri con qualche volto tornato a sedere in consiglio dopo i due anni affidati ai sindaci della BAT, e diverse prime volte. Undici i presenti rispetto ai 12 con l’assenza di Michele Lamacchia giustificato. Su questa nuova consiliatura, tuttavia, pende un ricorso al Tar di Giuseppe Bufo quarto in lista e secondo dei non eletti di Fronte Democratico. Per lui ricorso al tribunale amministrativo per l’esclusione della lista di centrodestra “Insieme per la BAT”.

Due i punti all’ordine del giorno discussi oggi durante il Consiglio con un’ampia relazione del Presidente, Nicola Giorgino, rispetto all’attività svolta dall’ente. In particolare Giorgino ha ricordato come con un ente di secondo livello come la Provincia, è davvero complesso immaginare una gestione fatta con maggioranze ed opposizioni. Le provincie, infatti, dopo la riforma Del Rio, sono state svuotate completamente di fondi e soprattutto personale ma non di adempimenti.

«Situazione drammatica» l’ha definita Giorgino per il personale con adempimenti identici agli altri enti. Lo stesso presidente ha ricordato come la stessa Provincia debba fronteggiare la manutenzione ordinaria per l’edilizia scolastica sui 54 plessi di gestione provinciale e soli 700mila euro all’anno di budget a disposizione. Stesse somme per la manutenzione ordinaria delle tantissime strade provinciali. Dai consiglieri, invece, chiesta maggiore collegialità e concertazione per far si che il Consiglio e la Provincia stessa non vengano vissuti come enti vuoti. Proposta, in chiusura, anche la possibilità di svolgere il consiglio a rotazione nelle diverse città della BAT.