Disastro ambientale, gestione continuata di rifiuti e discarica in mancanza della prescritta autorizzazione e inosservanza delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni, emissioni in atmosfera non autorizzate, concorso in turbata libertà degli incanti e corruzione aggravata, omissione in atti d’ufficio. Un lungo elenco di reati per cui, a vario titolo, sono imputate 19 persone fisiche e 2 società nell’ambito dell’inchiesta sulla discarica Amiu di Trani chiusa, lo ricordiamo, dal settembre 2014. La richiesta di processo, per tutti gli imputati, è arrivata nel pomeriggio di ieri ad opera del pm Giovanni Lucio Vaira durante l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Trani Raffaele Morelli. 

Alla richiesta della Procura si sono associate le parti civili (sia pure con qualche distinguo su alcune posizioni). Nell’udienza di ieri hanno discusso anche i difensori di 4 imputati, mentre agli altri toccherà il 19 dicembre prossimo, quando il Gup potrebbe anche decidere sulle richieste di processo. Tra le 19 persone per le quali la Procura di Trani ha chiesto il processo ci sono gli ex sindaci della città, Giuseppe Tarantini e Luigi Riserbato, nonché ex assessori e dirigenti comunali, amministratori dell’Amiu (la società comunale che gestiva l’impianto) e dirigenti regionali.

Imputate, in qualità di persone giuridiche, l’Amiu spa e la Marco Polo Engineering Sistemi Ecologici di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo. Sono costituiti come parti civili il Comune di Trani, il Ministero dell’Ambiente e l’ex direttore tecnico dell’impianto, Michele Zecchillo (che è anche tra gli imputati).