«Dando l’assenso alla donazione degli organi del loro ragazzo, i genitori di Giuseppe hanno dimostrato non solo un cuore immenso e amore nei confronti del prossimo, ma anche una grande lucidità, che è già un primo passo importante per cominciare a dare un senso al dolore per un lutto terribile. Il peggio, però, deve ancora avvenire e per questo è fondamentale che questi genitori non vengano lasciati soli nei mesi a venire. L’affetto e la presenza di amici e familiari e soprattutto dei compagni di Giuseppe potranno aiutarli a convivere con un dolore che col tempo potrà essere mitigato, ma per un genitore la perdita è destinata a durare per sempre».

E’ il parere del presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, Antonio Di Gioia, in relazione alla scomparsa di Giuseppe Ruta, il 18enne di Trani morto in un tragico incidente stradale in Grecia. «La separazione da una persona cara, specie un figlio, è un trauma di grande impatto sulla psiche delle persone», aggiunge Di Gioia. «Decisamente peggio quando si tratta di un figlio molto giovane e quando la scomparsa avviene a causa di un incidente, quindi un fatto del tutto imprevedibile. Serve coraggio, forza d’animo, una grande unione familiare e la vicinanza di persone significative per compiere i primi passi verso l’uscita da un tunnel molto lungo e buio. E poi l’inizio di un percorso, che non può prescindere dal sostegno psicologico e dalla psicoterapia».