La Procura di Lecce ha citato in giudizio per concorso in tentata violenza privata l’ex pm di Trani Michele Ruggiero, poi trasferito alla Procura di Bari e posto fuori ruolo perché consulente della commissione parlamentare sulle banche. Con lui è stato citato in giudizio anche il pm di Trani Alessandro Pesce.

L’indagine riguarda presunte pressioni fatte dai pm, nell’ottobre 2015, su tre testimoni di un’inchiesta per costringerli ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti all’ex comandante della polizia municipale di Trani, Antonio Modugno, nella fornitura di photored. Sulla vicenda nel dicembre scorso si era pronunciata la Cassazione che aveva confermato la decisione con la quale il gip di Lecce e poi il Tribunale del Riesame avevano detto ‘no’ alla richiesta di interdire dalle funzioni Ruggiero e Pesce per tre reati che non vengono più contestati e per i quali è probabile sia stata chiesta l’archiviazione: tentativo di abuso d’ufficio, tentativo di violenza per far commettere un reato e per tentativo di falso.

I Supremi giudici ritennero corretta l’ordinanza con la quale i magistrati di merito avevano detto ‘no’ alla misura interdittiva e spiegarono – a quanto è dato sapere – che le pressioni c’erano state, ma solo per cercare la verità. Pur non condividendo in sede cautelare la sussistenza delle contestazioni penali, avevano quindi spiegato che la vicenda avrebbe potuto avere conseguenze disciplinari. Il processo comincerà il 12 novembre dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Lecce. In passato, Ruggiero (che entro l’inizio di giugno tornerà in servizio come pm a Bari) ha rappresentato a Trani la pubblica accusa nel processo alle agenzie di rating (S&P e Fitch) conclusosi con l’assoluzione di tutti gli imputati dall’accusa di aver manipolato il mercato in un complotto contro l’Italia ordito durante il governo Berlusconi. Ruggiero era finito sotto i riflettori oltre che per il processo rating anche per lo sfogo dopo la sentenza di assoluzione di tutti i manager e analisti finanziari. «Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo. E’ davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere», aveva scritto tra l’altro su Facebook, in un lungo intervento ripreso sul suo blog da Beppe Grillo. Un’uscita che gli aveva attirato qualche critica.