E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il primo stralcio della gara per la realizzazione delle opere delle opere di riutilizzo, ai fini irrigui, delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’abitato, intervento per il quale il Comune di Trani ha beneficiato di un finanziamento regionale di circa 8 milioni di euro.

L’appalto di 389.846 euro, con procedura telematica, riguarda l’affidamento dell’incarico professionale di progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori, misure e contabilità e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, compresa la redazione della relazione geologica e la redazione della relazione agronomica. L’intervento da progettare riguarda il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue in adempimento alle procedure finalizzate all’affinamento ed al riutilizzo prescritte dalla legge regionale numero 27 del 21 ottobre 2008.

Il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue, considerata la crescente richiesta di acqua per uso umano, è sempre più spesso raccomandato dagli organismi internazionali che promuovono uno sviluppo sostenibile soprattutto nei territori in cui la risorsa idrica scarseggia. Anche a livello nazionale questa pratica virtuosa viene sempre più spesso auspicata come alternativa alle risorse idriche convenzionali specie in zone, quali il Mezzogiorno, nelle quali ad una forte vocazione agricola si contrappone una cronica scarsezza di risorse idriche. L’Amministrazione Comunale di Trani, sensibile alla problematica ed in armonia con la politica regionale, ha interessato le categorie produttive del territorio per la manifestazione di interesse all’utilizzo delle acque reflue del depuratore a servizio dell’abitato. Il mondo agricolo tranese, primo a soffrire per la penuria di acqua nelle campagne, prontamente si è organizzato costituendo il consorzio “Agricoltori Tranesi” e manifestando all’Amministrazione Comunale a dicembre del 2016 l’interesse all’utilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo, per integrare le necessità di una vasta area di 2500 ettari di pregiate colture, quali vigneti, frutteti, oliveti, ortaggi primaverili estivi ed autunno vernini, ampliando così i propri settori di coltivazione, commercializzazione e stoccaggio dei prodotti agricoli, il tutto secondo le linee guida della politica Agricola Comune 2014/2020. In tal modo, il territorio di Trani potrà avere benefici dal punto di vista ambientale e della tutela delle acque del litorale e potrà puntare su una realtà irrigua collettiva, alimentata da acque reflue, per tutelare e salvaguardare la società agricola locale e non solo, riducendo considerevolmente gli attuali costi dell’acqua. Non sono da sottovalutare i risvolti occupazionali, sia in fase di adeguamento e realizzazione dell’impianto che nella fase di esercizio, ed ancora delle attività dell’indotto che ruota intorno alle aree irrigue di una significativa estensione, già munita di rete distributrice.

Termine di scadenza per la presentazione delle offerte il 24 gennaio 2018. La documentazione inerente l’appalto è anche disponibile sul sito del Comune di Trani nella sezione Gare e Appalti.