«La perdurante situazione di siccità che investe anche la Puglia, causa della progressiva riduzione di risorsa alle fonti, impone manovre di regolazione idraulica nelle reti». Lo rende noto l’Acquedotto pugliese che, «d’intesa con Autorità Idrica Pugliese, Regione Puglia e Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale, preso atto della effettiva disponibilità idrica rispetto alle medie storiche», annuncia che «saranno effettuate manovre di riduzione della pressione idrica nelle reti, quotidianamente, a partire da domani 28 settembre, su tutto il territorio servito, garantendo comunque i livelli minimi previsti dalla Carta dei Servizi».

Disagi, precisa la nota, potranno essere avvertiti nei piani alti degli stabili sprovvisti di autoclave o con insufficiente capacità di riserva. «La stessa Regione Puglia, nei mesi scorsi, aveva emesso un decreto per l’emergenza idrica, disponendo il divieto di utilizzare l’acqua potabile per usi impropri. La sempre più ridotta disponibilità di acqua dalle sorgenti storiche di Caposele e Cassano Irpino (34% in meno rispetto alla media del periodo) e dagli invasi (225 milioni di mc in meno invasati rispetto allo scorso anno) – è detto ancora – impone oggi scelte più incisive. L’azienda ha attivato da tempo un piano di attività, grazie al quale sono stati recuperati 58 milioni di mc di risorsa (pari alla capacita’ di una diga di medie dimensioni), che fino ad oggi ha consentito di offrire il servizio senza significative criticità». Nel mese di agosto è stata avviata una campagna di comunicazione finalizzata ad un uso responsabile della risorsa e invitato, altresì, i Sindaci a farsi parte attiva, emanando ordinanze e misure specifiche sul contenimento dei consumi».

«Le attuali, persistenti, condizioni metereologiche impongono una attenzione ancora maggiore e ulteriori misure di prevenzione che coinvolgono tutti: l’azienda, le istituzioni, i cittadini. Anche i cittadini, infatti – conclude la nota – attraverso piccoli gesti quotidiani, sono chiamati a dare il proprio contributo al fine di preservare la risorsa, in un contesto particolarmente difficile come quello che stiamo attraversando».