L’annata olearia si prospetta sotto cattivi auspici in termini di quantità prodotte. Si teme un calo della raccolta di olive che, a livello nazionale si prevede sarà del 30% con punte del 50% al Sud, in particolare in Puglia. A causare i maggiori problemi è la perdurante siccità. Una situazione che preoccupa fortemente i coltivatori del Consorzio nazionale degli Olivicoltori che lanciano l’allarme.

Gli ulivi pugliesi, infatti, soprattutto nel barese dove si concentra il 60% della produzione nazionale di olio d’oliva italiano, hanno subito una serie di problemi a causa dei cambiamenti climatici, a cominciare dal calo termico di gennaio dovuto alle abbondanti nevicate e alla caduta di frutti freschi tra maggio e giugno a cui si è aggiunta la siccità e, ultima in ordine di tempo, la forte grandinata che si è abbattuta il 12 agosto ha causato la perdita del 70% delle olive che sono finite in terra in certe zone del Tavoliere.

Quanto alla xylella fastidiosa che ha seminato vittime tra gli uliveti secolari del Salento la situazione si può ritenere sotto controllo anche se molti alberi sono stati abbattuti ma almeno è stata arginata la diffusione del batterio che se non viene fermato viaggia al ritmo di 20 chilometri l’anno verso nord.