Venerdì mattina sono stati sottoscritti in Regione 12 disciplinari per la costruzione di altrettanti impianti per il riuso e l’affinamento delle acque reflue. «Il nostro obiettivo è attuare in Puglia una completa rivoluzione in materia di riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura e per usi civici e industriali – ha dichiarato Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia – Già oggi la Puglia sta diventando una realtà virtuosa in Italia. Finanziamo interventi preziosi in una fase di crisi idrica e ambientale critica anche per gli incendi che imperversano dai monti Dauni a Lama Balice. In questo modo provvediamo a dare alla popolazione e alle forze produttive e agricole strumenti per migliorare il proprio ambiente di vita e di lavoro, risparmiando risorsa idrica quando il pericolo siccità è dietro l’angolo. I progetti prevedono il riutilizzo dei reflui affinati per usi agricoli e industriali e anche antincendio (come per Santa Cesarea)».

I comuni e le aree coinvolte riguardano Carovigno, San Pancrazio Salentino, Acquaviva, Cassano Murge, Fasano, Sammichele, Gioia, Barletta, Castellaneta, Castellana, Santa Cesarea e Trani, con una spesa complessiva di quasi 30 milioni di euro. Altri 21 milioni di euro (per Bisceglie, Pulsano, Faggiano, Conversano, Corato, Tricase, Zapponeta e Corsano) saranno sbloccati con le firme dei relativi disciplinari entro l’autunno. E ci sono ulteriori 28 milioni di euro a disposizione quando saranno resi disponibili altri progetti cantierizzabili.