Il18 giugno è entrata in vigore la legge 29 Maggio 2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenome del cyberbullismo”, pubblicata il 3 giugno 2017 in Gazzetta Ufficiale.

D’ora in poi tutti i ragazzi dai 14 anni in su, che subiscono atti di cyberbullismo, potranno difendersi e denunciare l’accaduto.

La legge elenca una serie di punti cardine e alcune nuove figure da inserire in questo scenario:

  • Ciascun minore, dai 14 anni in su, (o la sua famiglia) che sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete;
  • Presso la Presidenza del Consiglio si istituisce il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo che redige un piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo. Si prevede che, entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 2018, il Tavolo farà una relazione al Parlamento sulle attività svolte;
  • Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge (quindi entro il 18 settembre) il MIUR deve adottare le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole;
  • Ogni istituto scolastico individua un docente anti-bulli, responsabile delle iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, il quale può farsi supportare dalle Forze di Polizia, dalle associazioni o dai centri di aggregazione giovanile;
  • Il dirigente scolastico deve informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti
  • I servizi territoriali devono promuovere progetti per sostenere le vittimedi cyberbullismo e proporre iniziative per rieducare i bulli;
  • Per i minori autori di atti di cyberbullismo, fra i 14 e i 18 anni, se non c’è querela o denuncia per i reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale,  vige comunque l’ammonimento.

La trasformazione di questo provvedimento  in legge è una grande vittoria al fine di sensibilizzare, informare e formare docenti, aspiranti docenti, educatori e professionisti del settore.

Con l’entrata in vigore di questa legge non solo si dà voce ai ragazzi per esprimersi e descrivere eventi che li turbano, ma si rendono partecipi tutti gli adulti nel percorso delle loro vite.