Trani, raccolta dei rifiuti, pulizia delle strade e Tari: questi sono i temi su cui torna a parlare il Movimento Cinque Stelle della città.

«Spazzamento e lavaggio strade sotto la soglia minima di tolleranza. Raccolta dei rifiuti ridotta a 6 giorni su 7 con l’indecoroso spettacolo dei cassonetti stracolmi proprio la domenica. Differenziata porta a porta per tutta la città mai partita. Tassa sui rifiuti elevatissima rispetto ai servizi erogati. A questa desolante situazione, alla quale tenta di abituarci il centrosinistra tranese, si aggiunge l’ulteriore danno di una discarica chiusa per disastro ambientale, non ancora bonificata ma pronta ad ospitare chissà cosa in un prossimo futuro. Sì, cittadini tranesi, avete compreso bene: pronta a riaprire».

La nota stampa inoltrata da Antonella Papagni e Luisa Di Lernia prosegue: «È quanto emerge, nero su bianco, nella Nota Integrativa al Bilancio 2016 di AMIU SpA, non ancora pubblicato (come al solito) sul sito internet aziendale, ma che noi del Movimento abbiamo richiesto per far luce sulle strategie che si intendono mettere in atto. Nella parte finale della nota integrativa vengono infatti evidenziate tre gravi criticità legate al Socio Unico, ovvero il Comune di Trani. La prima è la definizione del Contratto di Servizio, ovvero quell’accordo scritto tra Comune ed AMIU in cui si regolano i servizi (con relativi costi) che devono essere eseguiti nell’ambito dell’igiene urbana e della raccolta rifiuti».

Prosegue: «Ebbene, l’ultimo Contratto di Servizio è datato 2015. Dov’è il Contratto di Servizio del 2016 in forza del quale AMIU ha eseguito dei servizi ed i cittadini hanno pagato? Dov’è quello del 2017? Perchè si continua a permettere che i tranesi paghino per servizi che non sono regolati da un contratto? La seconda questione riguarda la richiesta da parte di AMIU di un concreto supporto decisionale ed economico al fine di dotarsi di impianti di trattamento e valorizzazione dei rifiuti. In sostanza AMIU accusa il Comune di Trani di averla solo formalmente salvata dal fallimento e di averla in realtà abbandonata a se stessa, senza provvedere a tutte quelle migliorie tecniche, gestionali, finanziarie che aveva promesso in quella famosa delibera sulla ricapitalizzazione. E al punto 3 troviamo la pentola senza coperchio. AMIU chiede al Comune di Trani il rispetto degli accordi in virtù dei quali la Discarica deve riaprire. Citiamo testualmente: “rispetto in termini decisionali ed economico-finanziari, finalizzato alla possibile riapertura della discarica, secondo nuove modalità operative”. Parla espressamente di riapertura, non di un nuovo lotto. E poi quali sono queste nuove modalità operative? Nessuno le esplicita, ma tutti si muovono utilizzando le parole a proprio piacimento».

 

La nota del Movimento si conclude: «E così una nuova montagna di rifiuti nello stesso buco della vecchia discarica per la Giunta Bottaro non significa riapertura, ma nuova discarica, più sicura, più efficiente, anche più profumata.Notate, cittadini, come in nessun passaggio si parli in maniera tangibile di miglioramento del servizio o della vostra salute. L’abbiamo dichiarato sin dall’inizio: il Dott. Guadagnuolo, questo campione di Amministratore Unico voluto dal centrodestra e confermato dal centrosinistra sta facendo bollire AMIU e la Città di Trani a fuoco lento. Ma si mettano l’anima in pace, non andrà a finire come hanno deciso, nonostante da ottobre 2016 si continui a negarci un incontro in AMIU ed una visita alla discarica. A proposito, Lor Signori di Comune, Provincia e Regione, si sono poi recati a fornire spiegazioni all’Autorità Giudiziaria sul motivo dei ritardi nella bonifica così come espressamente richiesto dal provvedimento di dissequestro della discarica disposto dal PM Michele Ruggiero?».