urante la mattina del Giovedì Santo non si celebra l’eucarestia nelle parrocchie, ma si celebra un’unica messa, detta “del Crisma”, in Cattedrale alle ore 10 e presieduta dal vescovo, insieme a tutti i presbiteri e diacono dell’intera diocesi. La Santa Messa è un appuntamento particolarmente significativo, perché sottolinea la dimensione della chiesa come “comunità e popolo di Dio”, si consacrano gli oli santi e i presbiteri rinnovano le promesse effettuate al momento della loro ordinazione. Durante la Santa Messa Mons. Giovan Battista Pichierri darà mandato missionario a Don Savino Filannino, che partirà per il Brasile per espletare il suo ministero sacerdotale nella Parrocchia di San Benedetto, diocesi di Pinherio, gemellata con l’Arcidiocesi di Trani – Barletta – Bisceglie.

Si entra così nel centro dell’anno liturgico con il triduo pasquale, che celebra gli eventi del Mistero pasquale di Gesù Cristo, con la celebrazione della Santa Messa In coena Domini. Al termine della celebrazione, i ministri cambiano il colore liturgico, che diventa viola, e ha luogo il rito della spoliazione degli altari e la velatura delle croci. Gli altari restano senza ornamenti, le croci velate e le campane silenti. A fine messa, il sacramento viene “riposto” negli “altari per l’adorazione del Santissimo” per la venerazione dei fedeli.

Alle 23, nella chiesa di Santa Teresa, inizia la “Via Matris Dolorosae” e, a seguire, alle ore 03 comincia la processione di penitenza. Come ogni anno la veglia è dedicata ai bisogni della collettività e della società. Per la città, la centralità della Pasqua è data dalla penitenza di questa processione. Un culto che ogni anno è sempre più forte e con il quale si vuole recuperare la preghiera, e rinnovarsi con un messaggio cristiano. La sacra effige della Madonna Addolorata che torna nella propria chiesa dopo un percorso di penitenza lancia a tutta la cittadinanza un messaggio di speranza.

Il pomeriggio del venerdì Santo, alle ore 18:00 in Cattedrale, presieduta dal vescovo, nelle chiese parrocchiali e nelle rettorie di Sant’Antonio e della Madonna del Carmine si celebra la “Liturgia della passione”, seguita dalla “Adorazione della croce”. Successivamente l’Eucaristia viene ripresa dall’Altare della reposizione e, senza celebrare la Liturgia eucaristica, distribuita all’assemblea. Alle 20, da piazza Duomo, parte un rito che è fatto risalire all’anno Mille, la “Processione dei Misteri”, dove sono portate in corteo le statue che raffigurano i momenti e i personaggi della Passione di Gesù Cristo. In origine, la processione aveva un carattere penitenziale, ma con il trascorrere degli anni, ha assunto un significato prettamente eucaristico: sacerdoti scalzi, infatti, portavano l’Eucaristia in un’urna d’argento. Da circa vent’anni, l’Eucaristia è stata sostituita con una “Reliquia della croce”.

Il Sabato Santo è il giorno “aliturgico” per eccellenza, vale a dire quello durante il quale non è prevista alcuna celebrazione fino alle 22:30, quando in Cattedrale e nelle parrocchie e nelle rettorie autorizzate si celebra l’attesa Veglia di resurrezione. In Cattedrale, il vescovo impartirà i sacramenti dell’iniziazione cristiana ai catecumeni.

Nella Domenica di Pasqua di Resurrezione il vescovo celebrerà alle 9:00 la Santa Messa nel carcere maschile, alle 11:30 in Cattedrale e alle ore 19 nella Parrocchia di San Giovanni.