«Stiamo tornando ad essere la pattumiera del circondario, ma questa volta non per colpa della discarica». La denuncia è del portavoce di Trani#ACapo, Antonio Procacci: «Le zone periferiche della città sono letteralmente prese d’assalto da cittadini sconsiderati che probabilmente per aggirare il passaggio alla raccolta differenziata nelle proprie città stanno venendo a gettare i propri rifiuti nei nostri cassonetti o, peggio, lungo le nostre strade».

 «Il fenomeno», prosegue Procacci, «è sotto gli occhi di tutti e non è più tollerabile. Servono controlli e un’attività repressiva, ma occorre soprattutto adeguarci, perché nel circondario Trani è rimasta come al solito la cenerentola, l’unica città dove non viene effettuata la raccolta differenziata sull’intero territorio cittadino. Siamo gli unici ad avere ancora i cassonetti per strada e probabilmente per questo veniamo presi di mira, anche se chiaramente questo atteggiamento non è giustificabile in alcun modo e va contrastato».

L’estensione della raccolta differenziata a Trani è purtroppo ancora un miraggio, nonostante gli 11,3 milioni di euro che il Comune ha versato nelle casse di Amiu negli ultimi due anni, a fronte di un contratto di servizio che prevedeva esplicitamente la raccolta differenziata. «Noi tranesi paghiamo per un servizio che non è mai partito e per colpa di questa inerzia saremo costretti a pagare anche l’ecotassa», afferma il consigliere comunale di Trani#ACapo Maria Grazia Cinquepalmi.

«Usano la chiusura della discarica per giustificare l’ingiustificabile. La verità è che con la storia della ricapitalizzazione hanno inguaiato l’Amiu e il Comune di Trani ed ora non sanno che pesci prendere. Non partono con la raccolta differenziata perché l’Amiu non ha soldi. E quando il sindaco afferma che la raccolta differenziata aumenterebbe i costi della raccolta e, pertanto, la Tari, oltre a mentire spudoratamente, fa terrorismo psicologico usando il grimaldello delle tasse e offende l’intelligenza dei tranesi. La raccolta differenziata aumenterebbe i costi di raccolta, ma farebbe diminuire i costi di smaltimento e i tranesi, in tutto questo, hanno solo da guadagnarci. Deve vergognarsi per quello che afferma ed è grave che un assessore dei Verdi non intervenga per smentire il suo sindaco. Ma evidentemente la poltrona è molto comoda».

«E comunque, nonostante la raccolta differenziata non sia partita, la Tari aumenterà ugualmente. Solo che non hanno il coraggio di dirlo e per questo si sono inventati quest’ultima scellerata operazione», aggiunge il capogruppo di Trani#ACapo Aldo Procacci. «Dice l’amministrazione ai tranesi: pagate tre rate a maggio, giugno e agosto sulla base delle tariffe del 2016 e ad ottobre vi mandiamo la rata a conguaglio sulla base del piano economico finanziario del 2017. Ma le leggi, per l’amministrazione Bottaro, sono un optional? La Tari si calcola sul costo del servizio e quindi sul Pef, quello che vogliono fare è illegale. Vogliono solo prendere tempo, per poi inventarsi altre bugie per giustificare l’aumento della Tari anche nel 2017. E pensare che nel 2015 Bottaro disse che se non avesse diminuito la Tari l’anno successivo si sarebbe dimesso».

«Paghiamo una delle Tari più alte d’Italia», conclude Antonio Procacci, «il servizio lascia a desiderare, la raccolta differenziata fa passi indietro e per di più ci risulta che il Comune di Trani abbia un debito di oltre 3 milioni di euro nei confronti di Amiu Puglia, che circa un mese fa ha annunciato la sospensione del servizio presso l’impianto di biostabilizzazione di Foggia. Questo significa che stiamo rischiando un’emergenza rifiuti senza precedenti nella nostra città. Com’è stato possibile maturare 3 milioni di debiti con Amiu Puglia? Dove sono finiti i soldi pagati dai tranesi con la Tari? Ma dove ci sta portando l’amministrazione Bottaro? Ma i consiglieri di maggioranza si rendono conto di quello che sta succedendo? Se continueranno a stare zitti saranno tutti corresponsabili di questo disastro».